DA “IL GIORNALE OFF”, INSERTO DE “IL GIORNALE”
Ho visitato la scorsa settimana la meravigliosa mostra su Michelangelo al Metropolitan ed ho provato un orgoglio immenso. Uscendo, ho pensato al sentimento opposto: la rabbia, magistralmente evocata da Oriana Fallaci nei confronti di chi quell’orgoglio lo vuole distruggere.
L’identità e la cultura italiana sono ben definite da secoli e non possono essere messe a rischio dal pericoloso buonismo di alcuni, intenzionati a rendere italiano chi italiano non è per nulla. Questa è la storia di chi sta lottando dall’estero per tutti noi affinché la cittadinanza italiana possa essere trasmessa, senza limiti, ai nostri discendenti.
Si è svolta pochi giorni fa a Roma l’assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) che rappresenta non solo i 5 milioni di italiani iscritti all’AIRE ma anche i loro discendenti, stimati fra i 40 ed i 60 milioni.
Praticamente un’altra Italia, ricca di giovani e meno giovani capaci e desiderosi di rientrare nel loro Paese di origine per ripopolarlo e rivitalizzarlo, alla faccia di chi straparla dicendo che l’Italia ha necessità degli immigrati africani per sopravvivere alla diminuzione delle nascite!
Questi i nostri fieri connazionali che si sono opposti al pensiero unico di chi si finge Democratico che vorrebbe un’Italia non più Italiana: in prima fila il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero (MAIE) con ben tre parlamentari che si sono battuti come leoni: Riccardo Merlo, Mario Borghese e Claudio Zin ed il Comandante Arcobelli, rappresentante CGIE del Nord America, tenace quanto volitivo.
Grande anche la battaglia del giornale on-line ItaliaChiamaItalia, fondato e diretto dall’ottimo Ricky Filosa.
Non è certo da meno Forza Italia, che ho l’onore di coordinare negli USA, grazie al suo Coordinatore Mondiale: il senatore Vittorio Pessina instancabile nell’unire tutte le forze di Centro Destra all’Estero per vincere. Insieme aderiamo con convinzione alla rete di #CulturaIdentità.
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