Don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, a Radio Cusano Campus sul decreto Salvini. “Noi stiamo valutando su come scriverne. Siamo anche in attesa di vedere cosa succederà quando il decreto sarà presentato al Quirinale. Chiudiamo il giornale venerdì quindi vedremo come trattare l’argomento. Come primo impatto certamente, questo decreto cerca di affrontare il problema che molti cittadini, nonostante le statistiche, si sentano più insicuri e c’è la necessità di andare incontro a questi timori e il decreto cerca di dare una risposta. Poi il modo in cui lo fa crea certe perplessità. Una è di tipo giuridico, il pericolo di incostituzionalità di alcune norme come quella sulla revoca della cittadinanza, per cui si rischia di creare cittadini di serie a e di serie b. Poi c’è la questione degli Sprar che rischia di ottenere l’effetto opposto di quello desiderato. Il sistema italiano, che è legato ai comuni, permette una vera integrazione ed ha sempre funzionato. In questo modo invece si rischia di creare grandi concentrazioni che creano disagio e ghettizzazione. Bisogna fare in modo che questa tendenza che sta emergendo non venga rinfocolata da chi ha interesse a fare questo. Bisogna cercare di attenuare i toni e rendere il dialogo più pacato e tranquillo. Quando si fa un ragionamento per slogan non si va da nessuna parte. Serve più responsabilità, da parte dei giornalisti ma anche dei singoli cittadini”.
Intervista a Salvini? “L’avevamo richiesta questa estate, subito dopo la copertina col Vade Retro. Poi alla fine, dopo vari ragionamenti, ci hanno detto che per il momento il ministro preferiva di no e vedremo in seguito. Personalmente non ho avuto modo di parlare con lui, magari capiterà. Io quella copertina la rifarei, anche alla luce di quello che è successo dopo, magari bisognerebbe spiegarla meglio”.