Una delegazione di 70 agenti di viaggio e scrittori provenienti dal Brasile è atterrata a L’Avana il 1° maggio a bordo del volo 353 di Cubana de Aviación proveniente da São Paulo per partecipare alla fiera annuale del turismo internazionale (FITCuba) e verificare le prospettive future per i viaggiatori brasiliani diretti a Cuba.
Durante FITCuba 2014, in seguito a un comunicato stampa della ABAV (l’Associazione Brasiliana delle Agenzie di Viaggio n.d.r) che annunciava di voler includere Cuba fra i principali mercati turistici brasiliani, il ministro del Turismo Cubano Manuel Marrero ha così commentato rivolgendosi ai suoi delegati: “Siamo fiduciosi che la presenza della ABAV a Cuba sarà un moltiplicatore per il numero di turisti brasiliani che visiteranno in futuro il nostro Paese.”
Attualmente, se da un lato il governo brasiliano (sotto la presidenza di Dilma Rousseff) ha sostenuto Cuba nel rilancio della sua economia, dal punto di vista del turismo il numero di viaggiatori di classe media e superiore provenienti dal Brasile non ha visto un incremento significativo. Secondo la valutazione di Marrero, solo 17 mila brasiliani hanno visitato Cuba nel 2013. La cifra è certamente maggiore rispetto alle 11.000 presenze del 2012 ma, secondo le statistiche sulle visite a Cuba durante i primi due mesi di quest’anno, il Brasile è stato superato da Argentina, Messico, Cile, Venezuela e Colombia.
Marrero ha comunicato ai delegati ABAV che, a suo parere, il Brasile potrebbe incentivare il numero di viaggiatori verso Cuba fino a quota 100.000.
A conferma di ciò, è da considerare la crescente connessione “professionale” fra Cuba e Brasile (circa 11.000 medici cubani lavorano attualmente in Brasile), che ha permesso lo scorso anno alla compagnia di bandiera Cubana de Aviación di aprire il primo collegamento diretto tra Cuba e il Brasile. Nonostante ciò, le compagnie aeree brasiliane non sono attualmente presenti negli aeroporti cubani.
Claudia Sender Ramirez, direttore esecutivo della compagnia aerea TAM (la più grande compagnia aerea del Brasile, parte di LATAM Airline Group SA, uno dei 12 maggiori operatori mondiali), ha sottolineato la mancanza di domanda: “Siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità”, ha affermato la Sender durante il vertice di Brasile 2014 a New York nel mese di aprile. “Tutto dipende da quanta domanda effettivamente c’è. Penso ci sia ancora molto lavoro da fare, soprattutto nel mercato del turismo tra i due paesi, perché dobbiamo garantire che vi sia richiesta. Attualmente non ce n’è abbastanza per stabilire nuovi voli. Forse il nuovo investimento da parte del Brasile stimolerà la domanda. Se ciò dovesse accadere, allora i nuovi voli saranno la logica conseguenza”.
I funzionari del turismo cubano si stanno impegnando concretamente per stimolare la domanda in Brasile. Lo scorso luglio il ministro del Turismo Marrero, oltre a promuovere l’isola ai funzionari della ABAV, ha guidato una delegazione di funzionari del turismo a São Paulo (e in altre grandi città brasiliane) e ha incontrato il Ministro brasiliano del Turismo Gastão Vieira Dias. Marrero e Diaz Vieira hanno firmato un memorandum d’intesa per promuovere il turismo in entrambi i paesi. L’anno scorso il tour operator Havanatur ha inoltre aperto un ufficio a São Paulo, e il Ministero del Turismo di Cuba sta svolgendo appalti in Brasile per un’importante “campagna di promozione” rivolta agli utenti finali.
Le somiglianze tra i due paesi rappresentano per certi versi una sfida. Per risultare appetibile ai brasiliani, Cuba ha la necessità di proporre un’offerta turistica in grado di andare oltre la classica combinazione “sole + mare”. Una formula che ai brasiliani non risulta certo nuova. Come Cuba, anche il Brasile possiede molte destinazioni balneari; pertanto, sarebbe necessario poter presentare Cuba ai turisti brasiliani come meta culturale. E fare promuozione attraverso argomenti “nuovi”: la musica, le tradizioni, la ricca storia dell’isola.
Se Cuba riuscisse a trovare il modo di investire in pubblicità sulla televisione brasiliana (che conta circa 175 milioni di spettatori – il Brasile è il più grande mercato dell’America Latina) la promozione potrebbe certamente generare qualche risultato significativo. A tal proposito, Noel de Simone (titolare dell’agenzia pubblicitaria Casa da Criacão con sede a Rio de Janeiro) ha suggerito la possibilità di prendere in considerazione uno scambio fra Cuba e i media brasiliani, come mezzo per finanziare le campagne di spot televisivi brasiliani che promuovono il turismo.
Secondo l’intuizione di Noel De Simone, Cuba potrebbe negoziare una serie di attività e prodotti (dai sigari ai farmaci, dai prodotti biotecnologici alle camere d’albergo) in cambio di passaggi promozionali sui canali della televisione brasiliana.
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