Le Iene, per nulla intimorite dalle minacce dell’On. Mario Caruso – come non lo siamo affatto noi, già diffidati dal suo legale -, continuano a pretendere dall’eletto all’estero soltanto una cosa: la verità. Federica Brocchetti, la ex collaboratrice del deputato che poi l’ha denunciato, aveva un contratto, sì o no? E ancora: le cose dette dall’incappucciato nel servizio andato in onda su Italia 1, sono vere oppure si tratta di fandonie?
Le diverse reazioni sconclusionate dell’On. Caruso suggeriscono, a noi semplici osservatori, che Filippo Roma è sulla pista giusta. La verità verrà a galla, succede sempre, prima o poi. Diamo tempo al tempo.
L’immagine di Caruso con i suoi bei baffoni, con quei baffoni con i quali lo ricordava “l’incappucciato”, la gola profonda che ha raccontato di “plichi elettorali rubati o comprati”, potrebbe essere un buon indizio e un buon inizio per accertare i fatti. Caruso, racconta il testimone, “voleva che mi procurassi più plichi elettorali possibili, in qualunque modo e quando ha saputo che erano già raccolti e al sicuro mi è venuto incontro ridendo “con quei suoi baffoni”: era contento, “tu sei mio fratello”.
L’incappucciato, suo “fratello”. Di Caruso. Avete capito? Perché gli aveva raccolto migliaia di plichi. Almeno, così racconta lui. Mente? Può darsi.
Ma se fosse davvero così, chi abbiamo oggi in Parlamento? Chi è davvero Mario Caruso?
L’ultimo servizio delle Iene (GUARDA IL VIDEO QUI), andato in onda domenica sera, è un altro tassello che si aggiunge a quella che ormai è diventata una vera e propria inchiesta giornalistica. Complimenti a Filippo Roma perché da ottima Iena qual è non molla l’osso, anzi, ad ogni puntata ci svela qualcosa di nuovo.
Ma il servizio è anche l’ennesimo schiaffo in faccia agli italiani all’estero. Non certo per colpa delle Iene, ma perché ci rendiamo conto, da italiani nel mondo, che se le cose per noi non vanno affatto bene è anche perché in Parlamento abbiamo rappresentanti del genere.
Roma e i colleghi non potevano restare in silenzio dopo che Caruso sul proprio profilo Facebook aveva pubblicato un video intitolato “Le Iene mentono”. E così hanno risposto punto per punto all’onorevole, smontando una per una le ragioni addotte da lui e dal suo legale.
Caruso nel video non ne azzecca una. Il contratto mostrato? Un bluff, a quanto pare. Infatti, la perizia calligrafica sulla firma di Federica viene fatta su una fotocopia e non sul documento originale, che tra l’altro non riporta nemmeno una data.
Nel video Caruso dice anche di non avere avuto i baffi all’epoca dei fatti che gli vengono contestati. Ma le Iene lo sbugiardano pure in questo caso: come abbiamo anticipato, spuntano delle immagini in cui si vede molto bene l’On. Caruso con i baffi.
Ma allora? Vuoi vedere che le cose raccontate dall’incappucciato non sono poi tutte balle, come qualcuno ha voluto e vuol far credere? Vuoi vedere che l’incappucciato, invece, sa bene di cosa parla e ha molto chiara la situazione?
Nell’ultimo servizio mandato in onda, a un certo momento, pressato da Filippo Roma e da Federica che gli chiede “ma allora, dov’è questo contratto? Me lo fai vedere? Non parli, adesso? Ma come, nel video che hai pubblicato parlavi tanto bene…”, Mario Caruso si rifugia in una chiesa.
Avete capito bene, l’onorevole entra in una chiesa pensando forse così di potersi salvare dalla Iena. Ma si sbaglia. Roma e l’operatore entrano con lui e la scena è tanto surreale quanto irresistibile: Caruso si fa il segno della croce, chiude gli occhi, mani giunte. Sta pregando.
Per alcuni lunghi interminabili secondi Mario Caruso prega. Come per affidarsi al Cielo. “Un momento di raccoglimento per l’On. Caruso…”. Se non l’avessimo visto con i nostri occhi non ci avremmo mai creduto.
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Siamo pronti a scommettere che non finisce qui. Le Iene torneranno a farsi sentire. Certo per il deputato non deve essere affatto facile. Cinque anni in Parlamento, una intera legislatura, e alla fine sarà ricordato soltanto per questo.
Non sappiamo chi stia curando la comunicazione dell’On. Mario Caruso in questo momento. Chiunque sia, sta facendo un pessimo lavoro. Al deputato eletto nella ripartizione estera Europa solo un pensiero: dai Mario, ormai la legislatura è finita e presto potrai tornare a casa e riposarti, in Germania, lontano da tutti e da tutto. Fare il deputato è una faticaccia.
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