"Hanno rubato soldi pubblici quando erano in Regione, ora ruberanno in Senato. Tra i tanti primati negativi che l’Italia vanta a livello europeo, ce n’e’ uno in particolare che i cittadini devono conoscere: siamo il Paese con il maggior numero di consiglieri regionali sotto inchiesta. L’accusa piu’ diffusa e’ quella di peculato: politici che si mettono in tasca soldi pubblici, per intenderci, e che si fanno rimborsare mutande griffate e casse di champagne con i nostri soldi. Solo negli ultimi tre anni l’accusa di peculato riguarda 280 politici su 1.356 tra presidenti, assessori e consiglieri regionali. I Consigli regionali sotto inchiesta sono 17 su 20. E su 1.100 consiglieri regionali, 521 sono stati indagati, per 300 e’ stato chiesto il giudizio". Lo scrive il M5s Senato in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo dal titolo ‘La carica dei Fiorito’.
"Numeri che farebbero tremare i polsi a chiunque- proseguono i senatori 5 stelle-, ma non a Renzi e al Ministro Boschi. Cosa prevede infatti la loro (contro)riforma costituzionale? Che i futuri senatori invece che eletti direttamente dal popolo, siano nominati dai partiti, scelti – oltre che tra i sindaci – all’interno di quei Consigli regionali che negli ultimi anni sono stati travolti da scandali e inchieste, insomma li’ dove la politica ha mangiato a mani basse alla faccia dei cittadini onesti. Come dire: portiamoci i ladri in casa".
"Non c’e’ un solo motivo valido per cui il Senato non debba piu’ essere eletto a suffragio universale diretto! E non c’e’ logica, ma solo bieca miopia, nel voler trasformare il Senato nella ‘Camera degli indagati’: i cittadini chiedono onesta’ e invece con questa riforma si va nella direzione opposta. Se i politici hanno rubato quando erano in Regione, perche’ non dovrebbero farlo quando sbarcheranno in Senato, dove potranno godere anche dell’immunita’?".
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