Cresce sempre più il falso made in Italy, che negli Stati Uniti ha superato il valore di 20 miliardi di euro. Il TTIP, il trattato transatlantico, deve assicurare la tutela dei vini italiani rispetto a un fenomeno che cresce e preoccupa sempre più chi invece lavora con i prodotti italiani doc.
La Coldiretti esprime “preoccupazione” per le notizie sull’andamento delle trattative tra Usa e Ue secondo le quali gli americani hanno ribadito la loro intenzione di continuare ad usare le denominazioni "semigeneriche" dei vini europei, come gli italiani Chianti, Marsala, il greco Retzina, il portoghese Madeira e i francesi Chablis e Champagne.
Così oggi il Chianti si produce in California, mentre sempre negli States è possibile acquistare del Marsala Wine. Il Made in Italy tarocco a stelle e strisce non riguarda però il solo vino ma – ricorda Coldiretti – colpisce tutti i comparti dell’export tricolore, dai pomodori san Marzano all’olio d’oliva fino ai salumi, mentre addirittura il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano negli States è fasullo nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola.
“La presunzione statunitense di continuare a chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile” per Coldiretti, secondo cui “si tratta di una concorrenza sleale che danneggia i produttori e inganna i consumatori e l’Unione Europea ha il dovere di difendere prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove realizzati sulla base di specifici disciplinari di produzione sotto un rigido sistema di controllo”.
“La trattativa sull’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Tansatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) deve rappresentare un appuntamento determinante per tutelare le produzioni agroalimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding” spiega il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo nel ricordare che "in gioco c’è un consistente interscambio economico visto che per la prima volta le esportazioni agroalimentari Made in Italy in Usa hanno superato nel 2015 i 3,6 miliardi di euro con un aumento del 20 per cento. E proprio il vino è il prodotto italiano piu’ apprezzato dagli americani con 1,3 miliardi”.
Discussione su questo articolo