“Una Giornata nazionale dedicata agli italiani nel mondo. Questo è l’oggetto di un disegno di legge che alla Camera ho presentato assieme agli altri colleghi del PD eletti all’estero. Se approvato, il 12 ottobre di ogni anno si celebrerà in Italia e all’estero la Giornata nazionale degli italiani nel mondo, nella quale nei canali di informazione, nella comunicazione, nelle scuole di ogni ordine e grado, negli adempimenti istituzionali le esperienze e il ruolo degli italiani nel mondo saranno richiamati all’attenzione della pubblica opinione”. Così Francesca La Marca, deputata Pd eletta nella ripartizione estera Nord e Centro America e residente in Canada.
“Le ragioni di questa iniziativa – spiega la deputata – sono intuibili e, comunque, si possono riassumere in questi termini. L’Italia in alcuni momenti cruciali della sua storia contemporanea, come durante la modernizzazione del periodo giolittiano, la ripresa economica e sociale del primo dopoguerra, la liberazione dal fascismo, la ricostruzione successiva alla seconda guerra mondiale, il boom economico, ha avuto dai suoi emigrati un aiuto sostanziale. Si tratta, dunque, prima di tutto di un riconoscimento etico dovuto, che va al di là del ricordo del sacrificio del lavoro degli italiani nel mondo, opportunamente istituito dal Ministro Tremaglia”.
“In secondo luogo, la memoria della nostra storia d’emigrazione sta regredendo progressivamente tra le giovani generazioni, anche nelle realtà in cui la vicenda emigratoria è stata più profonda e diffusa. Le evocazioni dell’informazione di ritorno sugli italiani all’estero hanno prodotto risultati poveri e alterni. L’istituzionalizzazione di una giornata dedicata all’Italia fuori d’Italia sarà l’occasione per parlarne nelle scuole e nei canali di informazione e per valorizzare agli occhi dell’opinione pubblica e presso i ceti dirigenti la funzione che essa può avere per la proiezione del Paese nel mondo, per la sua ricollocazione in ambito globale e per le politiche di internazionalizzazione”.
“L’Italia, inoltre, sta vivendo un particolare momento che la porta ad essere allo stesso tempo un Paese di immigrazione e di nuova emigrazione, qualitativamente diversa rispetto a quella del passato. Il grande retroterra emigratorio che il Paese possiede è un bacino inesauribile di esperienze di integrazione, di multiculturalità e di rapporti interculturali al quale essa può attingere, senza schematiche ripetizioni ma con attenta sensibilità di conoscenza e di analisi, per affrontare la transizione sociale e culturale che stiamo attraversando e adottare le misure più ragionate ed efficaci per l’integrazione dei ‘nuovi italiani’. In più, il richiamo costante nel tempo all’incidenza che le migrazioni hanno avuto e hanno nella storia del Paese consente di riflettere in modo collettivo sull’entità e sulle forme della nuova emigrazione per richiamare da un lato l’attenzione sui servizi necessari per sostenere lo sforzo di coloro che lasciano l’Italia per insediarsi altrove, per non perdere dall’altro i contatti con ricercatori, professionisti, imprenditori e giovani formatisi nelle nostre scuole che possono rappresentare un valore aggiunto a livello internazionale”.
“La scelta del 12 ottobre, aperta comunque a diverse ipotesi che possano emergere durante l’iter parlamentare, è legata al fatto che tale data, nella tradizione dell’emigrazione transoceanica, è fortemente evocativa del mito colombiano, che per le nostre comunità emigrate da lungo tempo è un simbolo identitario e di affermazione della propria peculiarità storica e culturale”.
“Rappresentare, divulgare e valorizzare in Italia e all’estero le esperienze, le attività e il contributo sociale apportato dai cittadini italiani all’estero nel campo della cultura e della lingua italiane, della ricerca scientifica, delle attività imprenditoriali e professionali e della solidarietà internazionale è un riconoscimento dovuto – conclude La Marca – a chi ne è stato protagonista e una forte spinta all’integrazione e, di conseguenza, alla coesione sociale e culturale del nostro popolo. E’ questo il senso più profondo di questa mia iniziativa legislativa”.
Discussione su questo articolo