Ore difficili per Antonio Di Pietro: nella sola giornata di oggi l’Italia dei Valori ha perduto altri tre parlamentari e Massimo Donadi ha annunciato per domani una conferenza stampa per battezzare il suo nuovo soggetto politico. Salgono cosi’ a cinque i parlamentari usciti dal partito di Di Pietro che ora avrebbero i numeri per formare una componente all’interno del gruppo misto dove sono confluiti. Oggi, mercoledì 21 novembre, alla Camera a lasciare la formazione sono stati Giovanni Paladini e Gaetano Porcino, mentre al Senato ha annunciato la sua uscita il senatore Stefano Pedica. Le loro dimissioni sono state motivate con un forte ‘disaccordo sulla linea politica’ del partito. E mentre il gruppo dell’Idv a Montecitorio scende cosi’ a 18 membri, sotto la quota di 20 parlamentari prevista dal regolamento per mantenere un proprio gruppo, Di Pietro non molla e tenta da un lato un ‘serrate le fila’ con i suoi, e dall’altro cerca di ricucire con Bersani e Vendola ai quali assicura l’appoggio del suo partito alle primarie di domenica.
Il segretario del Pd prende freddamente atto e ricorda che e’ stato proprio il leader Idv a scegliere un’altra strada adottando ‘toni aggressivi contro il Pd’. Da parte loro gli uomini vicini a Donadi non possono fare a meno di sottolineare che se il leader dell’Idv avesse abbandonato la ‘deriva grillina’ in tempo si sarebbe potuta ricucire la frattura che ora appare insanabile. Sembra infatti che oggi Di Pietro abbia contattato i fuorusciti dal suo partito, proprio per verificare i margini di un loro ripensamento. Ma senza risultato.
I toni gravi della lettera con la quale Di Pietro convoca l’assemblea generale del partito per il 15 dicembre del resto testimoniano il momento difficile che l’ex pm sta attraversando con la sua creatura partitica, arrivando persino a ‘supplicare’ per una massiccia partecipazione all’assemblea che dovra’ dimostrare che l’Idv ‘c’e’ ed esiste’. Nella lettera inviata ai dirigenti ed agli iscritti, Di Pietro spiega che l’iniziativa e’ finalizzata a dimostrare che c’e’ chi crede nel partito, nonostante le recenti defezioni e auspica una ‘forte partecipazione che deve dimostrare la forte determinazione a rilanciare l’azione politica nel territorio’.
Il presidente del partito chiede ai dirigenti una vera e propria mobilitazione di popolo che faccia emergere in maniera chiara e convincente che Italia dei Valori vuole continuare a essere un punto di riferimento importante nel panorama politico’. E rassicura la sua stessa squadra annunciando l’avvio di una ‘nuova fase congressuale che dovra’ portare ad una piu’ capillare democratizzazione delle strutture di partito e ad una maggiore trasparenza della gestione’.
Ma Donadi con i suoi tirano dritto nell’obiettivo di accreditarsi quali eredi dell’Idv: domani spiegheranno la linea del nuovo soggetto politico imperniata su quel ‘riformismo radicale’ a difesa dei diritti che aveva costituito uno dei principi ispiratori del partito di Di Pietro, antecedenti alla svolta ‘grillina’ del leader, che ha scavato il solco nel partito.
Il simbolo scelto sembra sia arancione e il nome dovrebbe includere i concetti di ‘democrazia, liberta’ e legalita’. La direzione del nuovo soggetto indubbia: costruire un’alleanza con il centrosinistra.
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