"Ho parlato con il vice ambasciatore olandese e gli ho detto: dovete avere il coraggio di strappare in faccia a questi teppisti il loro passaporto. Dovete bloccarli, non farli più partire. Questo non è tifo, è barbarie. Ecco, introduciamo il principio del chi rompe paga. Qui non si tratta solo del danno alla Barcaccia, ma è l’intera città che è stata messa in ginocchio: negozianti terrorizzati hanno abbassato le saracinesche, cittadini spaventati, i turisti increduli che vedevano azioni di pura guerriglia metropolitana. Per finire con 15 bus di Atac vandalizzati. E ora chi li ricompra?". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino, in una intervista a Repubblica, sui danni causati dai tifosi del Feyenoord a Roma. E aggiunge: "Io propongo che i dirigenti del Feyenoord questa mattina mettano mano al blocchetto di assegni, chiamino il sindaco di Roma e risarciscano la Capitale. Anzi, sa che le dico? Tutte le squadre che giocano tornei internazionali debbono dotarsi di un fondo, siano cioè in grado di indennizzare le città in caso di atti di teppismo come questo. Oggi lo proporrò ufficialmente al governo, sperando che diventi un provvedimento condiviso a livello internazionale. Si, questo è il principio del chi rompe paga".
Marino sottolinea che lo sfregio alla Barcaccia del Bernini "è un danno d’immagine per la città, era stata restaurata con fondi privati: come farò a ripresentarmi da altri donatori?". Inoltre afferma che "quanto è accaduto è vergognoso e intollerabile. La nostra Capitale, così preziosa e delicata, e i suoi cittadini non possono diventare ostaggio di teppisti che sono venuti a Roma con il pretesto di seguire la propria squadra del cuore e che, invece, si stanno macchiando di violenze e disordini".
"Sono indignato, arrabbiato, sono molto, molto infuriato. Non è accettabile che i vertici della sicurezza non siano stati in condizione di proteggere monumenti, negozi, turisti, la gente di Roma. È uno scandalo che voglio denunciare con tutte le mie forze. Questa è un’altra ferita per la città, proprio mentre stiamo facendo sforzi incredibile per sollevarla, per migliorare la qualità della vita e dell’ arte. Prenda la Barcaccia: un donatore privato aveva restaurato la fontana del Bernini. Questi vandali adesso l’hanno violentata, sporcata, danneggiata".
Del prefetto e del questore dice: "Costoro ieri mattina ci hanno assicurato che potevamo stare tranquilli, che non ci sarebbero stati altri disordini dopo quelli del giorno prima a Campo de’ Fiori. E noi ci abbiamo creduto. Abbiamo sperato. Ma il risultato adesso è sotto gli occhi di tutti. Il prefetto ci ha detto alle otto di ieri mattina: è tutto ok, tutto andrà liscio. Col passare delle ore ci siamo accorti che le forze di polizia non hanno avuto disposizioni corrette dai loro vertici, mettendo a rischio la serenità e la tranquillità del salotto più bello del mondo", "io so soltanto che prefetto e questore non sono stati all’altezza della sfida, non hanno saputo garantire la sicurezza della città. Del resto sono mesi che parliamo di criticità. Qui abbiamo un numero di forze dell’ordine esiguo per la capitale d’Italia. Lo volete capire? Vogliamo centinaia di uomini in più perché siamo uno dei potenziali obbiettivi del terrorismo. Oggi chiederò spiegazioni al ministro, pretenderò risposte. Se cacciare o no il prefetto e il questore lo decide il governo. Noi possiamo solo dire: non ci sentiamo protetti e vogliamo che episodi del genere non accadano mai più". E anche in una intervista al Messaggero sottolinea: "Ho visto le forze dell’ordine schierate a protezione della scalinata di Trinità dei Monti e nessuno in difesa di un monumento così importante, tra le altre cose appena restaurato, come la Barcaccia di piazza di Spagna. Incredibile".
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