"La mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi. Rocky è stato il mio successo più grande, una delle poche cose che mi sono riuscite davvero bene". Hollywood è in festa per i 70 anni di Sylvester Stallone. Nato a New York il 6 luglio del 1946, è Sly per la maggior parte degli amici e dei fan, ma è anche Rocky e Rambo per il mondo cinematografico, i personaggi cui ha legato indissolubilmente la sua vita. “Tango & Cash" (1989), "Cliffhanger – L’ultima sfida" (1993), "Demolition Man" (1993) altre pellicole che lo hanno visto protagonista. Ma nulla come i due personaggi icone del mondo americano.
Sivestro Stallone, dal nome del nonno, viene alla luce presso un istituto di carità di Hell’s Kitchen, Manhattan da Frank Stallone, un barbiere statunitense figlio di immigrati italiani originari di Gioia del Colle, e da Jacqueline Labofiss, un’astrologa statunitense anch’essa figlia di immigrati. Muove i primi passi da attore in Svizzera dove si trasferisce grazie ad una borsa di studio per meriti sportivi dopo una infanzia travagliata. La borsa di studio gli dà la possibilità di iscriversi alla University of Miami in Florida dove sceglie la facoltà di arte drammatica e recita anche in alcuni spettacoli studenteschi.
Il suo nome è legato essenzialmente alla saga di Rambo ed a quella di Rocky anche se l’esordio è nel mondo del porno. Una piccola parte con Woody Allen ne "Il dittatore dello Stato libero di Bananas", un’altra in "Happy Days" ma è il 1976 l’anno di svolta della sua carriera: con l’uscita di Rocky diventa nel giro di pochi mesi uno degli attori più celebri al mondo, creando ed interpretando un’icona del cinema.
Alla fine saranno sei i film della saga dedicata al pugile. Da Rocky (1976) a Rocky Balboa (2015). Nel 2015 ha girato anche "Creed – Nato per combattere" incentrato sul figlio di Apollo Creed, che avrà come mentore il pugile, ormai in pensione, Rocky Balboa.
Nel 1982, in piena era reaganiana, Stallone interpreta il reduce del Vietnam John James Rambo, che dopo aver combattuto e sofferto per il suo paese, una volta tornato in Patria si ritrova suo malgrado a dover fronteggiare un dispotico sceriffo di uno sperduto paesino di montagna. E’ il primo di quattro film a lui dedicati.
Più volte candidato all’Oscar sperava di vincerlo quest’anno con "Creed" ma, come accaduto quarant’anni prima, lo ha solo sfiorato. "Certo, avrei voluto avere una carriera più varia – ha detto parlando di se stesso – Invidio Tom Hanks che ha fatto un lavoro incredibile e interpretato mille ruoli diversi. Ma io ogni volta che ho tentato di fare qualcosa di diverso mi sentivo rispondere che stavo solo cercando di cambiare faccia al mio personaggio".
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