Countdown Halloween. Il fantasma della Pimpaccia con il suo cocchio nero a spasso per Roma. La Pimpaccia, ovvero la nobildonna Olimpia Maidachini Pamphili è uno degli spettri romani più noti. La gentildonna apparteneva ad una delle famiglie aristocratiche più famose della Roma del Seicento. La gentil dama in seconde nozze si maritò con un nobile appartenente alla famiglia Pamphili e da lì costantemente in ascesa si guadagnò un ruolo di primo piano e di grande rispetto nell’aristocrazia romana.
Veniva dipinta come donna superba, arrogante, spregiudicata e senza scrupoli. Fu Pasquino, che, noto per le sue pasquinate, le regalò l’appellativo di Pimpaccia, per le sue scorribande ed i suoi affari non sempre proprio limpidi. Abitava in una grandiosa dimora in piazza Navona, di fronte alla Fontana dei Quattro Fiumi, nota in tutto il mondo per la sua straordinaria bellezza.
Amante del lusso, dello sfarzo e della bella vita, non era molto amata dal popolo, forse a causa della sua smodata ambizione, per lo spreco che faceva delle sue ricchezze e perché le si attribuivano nefandezze di ogni genere. La leggenda popolare narra che si spinse addirittura a sottrarre alcune casse di monete d’oro zecchino perfino dal letto di morte del cognato Papa Innocenzo X. E secondo i racconti folkloristici del popolo la Pimpaccia continuava le sue scorribande anche dopo la morte.
Infatti si narra che nei secoli successivi, durante le notti di luna piena, oppure nella notte del 7 gennaio, anniversario della scomparsa di Papa Innocenzo X, il suo fantasma appare nei pressi di villa Pamphili a bordo di una carrozza nera piena d’oro. Un cocchio nero, trainato da quattro cavalli con gli occhi iniettati di rosso, che lascia una scia di fuoco per le strade.
Partendo fuori dei cancelli della villa, la nobildonna innalzando il suo sguardo freddo, altero e superbo, sfreccia per le strade della capitale con le sue casse di denaro strette strette fra le braccia. Dopo avere attraversato Ponte Sisto, scompare nel Tevere, dove i demoni vengono a prenderla per riportarla all’inferno.