L’ultimo venerdì di aprile è stato sequestrato ad Haiti un diplomatico della Repubblica Dominicana, il consigliere per l’Agricoltura Carlos Guillen, ma le autorità dominicane hanno diffuso la notizia solo domenica primo maggio, facendo appello alle autorità di Haiti di aprire un’inchiesta per ritrovare al più presto il funzionario “sano e salvo”.
Il sequestro, stando a quanto hanno fatto sapere da Santo Domingo, sarebbe avvenuto per mano di una delle più pericolose gang criminali attive ad Haiti, la 400 Mawozo, nel quartiere periferico su cui il gruppo esercita il proprio controllo: Croix-des-Bouquets.
A fine aprile, lo scoppio di violenze tra 400 Mawozo e la gang rivale Chen Mechan per il controllo del quartiere ha dato inizio a una sparatoria che ha costretto per oltre un giorno le persone a restare barricate in casa, mentre secondo il Miami Herald non è chiaro il bilancio delle vittime.
A ottobre scorso, la 400 Mawozo ha sequestrato 17 missionari statunitensi che lavoravano a Port-au-Prince.
Ad Haiti la situazione è instabile da tempo: stime della Banca mondiale lo indicano come il Paese più povero dell’America Latina, preda delle violenze dei gruppi criminali che la forza di pubblica sicurezza non riesce a contrastare. Un’instabilità culminata nell’assassinio l’estate scorsa del presidente Jovenel Moise, che per tre anni ha governato per decreto nonostante il suo incarico fosse scaduto. Lo scorso ottobre il Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite ha accettato la proposta di rinviare le elezioni generali nel Paese nella seconda metà del 2022.