Si ha un bel dire che ormai e’ una stella cadente nel firmamento musicale mondiale, ma Julio Iglesias, il cantante spagnolo sulla breccia ormai da qualche decennio e con molti milioni di dischi-cassette-cd venduti, ha ancora un suo pubblico. Certo, non le migliaia di spettatori che assiepavano il Caesar Palace a Las Vegas, ma quelli di oggi resistono e non hanno confini. Per questo un cachet degno di tale nome deve avere convinto Islesias ad accettare di tenere un concerto in Guinea Equatoriale, Paese ufficialmente ricco (e’ il terzo produttore di petrolio dell’Africa sub-sahariana), ma alle prese con una grave crisi economica che colpisce vasti strati della popolazione. Ma, per i guineiani assetati di canzoni intrise d’amore, sentimenti e speranze, e’ stato un colpo sentirsi chiedere 750 euro per un posto nel Palais des Congrès di Sipopo, a pochi minuti di macchina dal centro della capitale, Malabo. Il costo, raccontano i quotidiani guineiani, non sembra avere scoraggiato gli amanti del cantare melodico e c’e’ da giurare che ci sara’ il tutto esurito o quasi, tenuto conto che neille prime file sara’ schierata la nomenklatura del Paese.
750 euro sono tanti e lo diventano ancora di piu’ se si pensa che, stime del 2011, il reddito pro capite dei guineiani era di circa 19.600 dollari annui. Cio’ significherebbe che un abitante-medio della Guinea Equatoriale dovrebbe, per sentire ‘Pensame’, spendere 492.138,1608 Fca (la moneta locale). Una cifra enorme, a prescindere da inflazione e cambio. Un po’ tutti si sono lamentati della situazione, ad eccezione dell’organizzatore dell’evento, che porta un nome importante, Teodoro Obiang Nguema, lo stesso del presidente-padrone della Guinea Equatoriale. Coicidenza? No perche’ si tratta proprio del figlio preferito del capo di stato, che e’ anche – ma questo e’ incidentale – ministro e vicepresidente della repubblica.
‘Teodorin’, come lo chiamano tutti per distinguerlo dal padre, e’ personaggio controverso. Ne sono convinti anche due giudici istruttori francesi, Roger Le Loire e Ren‚ Grouman che, dopo avere aspettato invano per quattro mesi che rispondesse ad una convocazione nell’ambito di una inchiesta per casi di malaffare, hanno spiccato un mandato di comparizione internazionale, mai eseguito. E’ peraltro entrato negli annali della giustizia francese il sequestro eseguito contro di lui, in un lussuoso albergo transalpino, di ‘200 metri cubi di beni di lusso’. Ma Teodorin, in patria, resta in sella e ora, con il concerto di Iglesias, s’e’ lanciato in un nuovo business. Eppure c’e’ anche un altro problema, e rientra nella sfera dei misteri. Alcune Ong (Organizzazioni non governative) africane hanno segnalato al cantante chi fosse l’organizzatore del concerto. E l’appuntamento, amplissimamente pubblicizzato in Guinea Equatoriale, non compare sul sito ufficiale di Iglesias. Semplice dimenticanza oppure Teodorin ha preparato, per tutti, Julio Iglesias compresa, una ‘bella’ sorpresa?
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