Guglielmo Picchi, deputato della Lega e consigliere di Matteo Salvini per la politica estera, in merito alle reazioni di Nato e Germania sulle sanzioni alla Russia, intervistato da Radio Cusano Campus ha detto: “Quando lo abbiamo messo nel programma, sapevamo che quello dei rapporti con Mosca sarebbe stato uno dei punti che avrebbe fatto più discutere. Ce lo aspettavamo. Diciamo che abbiamo già ottenuto il primo risultato: discutere di questo argomento, anche negli ambienti che tecnicamente sono meno competenti perché non mi pare che la Nato sia il forum più idoneo per parlare di sanzioni economiche. Abbiamo anche appreso che la volontà di dialogare con la Russia c’è, come ha dichiarato anche la Germania. Quindi ora stiamo andando nella direzione da noi auspicata. E’ un tema che abbiamo portato all’ordine del giorno, mentre prima queste sanzioni venivano rinnovate in automatico, senza che nessuno dei Paesi europei ponesse il problema”.
Conte ha detto: ‘bisogna rivedere le sanzioni alla Russia’. “Conte ha usato giustamente il termine ‘rivedere’ le sanzioni, attraverso due linee guida che il premier non ha specificato. Prima di tutto bisogna fare un dibattito aperto, sia nell’opinione pubblica che tra i governi, per valutare se le sanzioni abbiano effettivamente raggiunto gli obiettivi che erano stati posti o se invece no. Il secondo punto è se si possa ipotizzare di escludere dal pacchetto sanzioni il settore delle piccole-medie imprese che sono vitali per l’Italia. Questa potrebbe essere l’interpretazione del ‘rivedere’ le sanzioni”.
Si potrebbe arrivare ad una rimozione totale delle sanzioni? “Noi vogliamo innanzitutto non danneggiare i nostri interessi commerciali ed economici, quindi se noi andiamo avanti con questa proposta per le piccole-medie imprese otterremo quest’obiettivo. Per il resto, è un dibattito che vogliamo portare avanti con i nostri partner europei, non credo che debba avvenire sulla stampa. Ricordo a tutti che le sanzioni sono una punizione sull’Ucraina, credo che lo strumento migliore per raggiungere l’obiettivo del rispetto degli accordi di Minsk, anziché l’Ue e le sanzioni economiche, possa essere l’Osce di cui l’Italia è presidente”.
Rapporti con la Russia. “Noi non vogliamo un’altra guerra fredda. La Russia è una potenza nucleare, con enormi materie prime, quindi non possiamo permetterci il lusso che la Russia giochi nel campo avversario, la Russia deve stare il più possibile vicino al nostro campo. Per fare un esempio calcistico, io vorrei che Leo Messi e Cristiano Ronaldo fossero sempre nella mia parte di campo e non contro, credo che lo stesso debba valere per la Russia. C’è da recuperare nell’ambito della cooperazione strategica con la Nato, per la sicurezza europea e per la sicurezza di tutti i nostri partner occidentali che magari sono un po’ russofobi e quindi non agevolano il dialogo”.
Sull’UE e i migranti. “Sulla riforma del regolamento di Dublino c’è ancora molto da fare. E’ una riforma che non è naufragata a causa dell’Italia, anzi l’Italia è l’ultima arrivata e si è accodata a 9 Paesi che erano contrari e tanti altri che erano estremamente perplessi. Stiamo discutendo, quindi sono fiducioso che si otterrà un risultato che garantirà l’Unione nel suo complesso e che andrà bene all’Italia. Minniti? Sbaglia quando dice che solo l’Ungheria non ha accettato i migranti, perché nessun Paese ha accettato nulla. La Francia ha sospeso Schengen da 4 anni, credo che abbia ricollocato al massimo 800 migranti. Le politiche di ricollocamento nella sostanza non funzionano e la solidarietà europea non c’è. Non siamo noi che siamo isolati dagli altri, sono gli altri che hanno deciso che la politica migratoria non è una questione che può essere affrontata a livello europeo, perché tutte le porte sono stato chiuse. Quindi dovremo fare da soli, ma sono ottimista che riusciremo a far passare il messaggio che la frontiera sud dell’Europa è una frontiera di tutti e non solo italiana. Male che vada continueremo come sotto i governi Renzi e Gentiloni”.
Sull’incidente diplomatico con la Tunisia. “Salvini è Salvini, è apprezzato e amato per com’è, per il linguaggio chiaro che esprime. Noi abbiamo problemi seri con la sponda sud del Mediterraneo. Non cito la Tunisia in particolare, ma sui rimpatri delle persone che hanno commesso crimini nel nostro Paese o che sono entrati illegalmente, gli Stati della sponda sud del Mediterraneo rallentano il processo di rimpatrio anziché agevolarlo. Questo è un fatto. Credo che dobbiamo lavorare affinchè la cooperazione migliori. Mi pare che il ministro dell’interno della Tunisia sia stato rimosso, quindi Salvini non ha sbagliato più di tanto. Certamente ora siamo al governo quindi abbiamo molte più responsabilità, quindi è anche evidente che cercheremo di canalizzare le nostre critiche più nelle sedi opportune e meno nelle piazze. Non le manderemo a dire, avremo la possibilità di dirle direttamente nelle sedi opportune”.