I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
Alla base degli scontri tra bande, una lotta senza quartiere per il predominio sul traffico e lo spaccio della droga.
I quattro arrestati sono tutti cittadini nigeriani di età compresa tra 26 e 41 anni, rintracciati a Padova, Aversa e Roma: sono accusati di tentato omicidio. Altre sette persone, invece, sono ancora ricercate, ma, stando a quanto riferiscono le forze dell’ordine, sarebbero già fuggite all’estero.
Il 31 marzo scorso a Tor Bella Monaca, i membri della banda, composta anche da altre sette persone che attualmente risultano fuori dal territorio nazionale, ridussero in fin di vita un 31enne connazionale a colpi di spranghe e machete. Un’aggressione che scatenò la vendetta del gruppo rivale, il quale, il 3 aprile aggredì, a colpi di machete, un 25enne, anch’egli in fin di vita.
A seguito dell’ultima aggressione, i carabinieri hanno arrestato 11 cittadini nigeriani che sono ora in carcere. Finiti nel mirino dei militari la banda, responsabile dell’aggressione del 31 marzo, aveva fatto perdere le proprie tracce, sparpagliandosi sul territorio nazionale o rientrando in Nigeria.
I carabinieri sono riusciti ad individuare i 4 nigeriani che avevano scelto di rimanere in Italia. Uno di questi, la scorsa settimana, a Padova, era rimasto a sua volta vittima di un’aggressione a colpi di machete ed è tuttora ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale civile della città veneta; un altro, invece, ritenuto uno dei capi, è stato fermato a bordo di un treno proveniente da Roma e diretto a Padova, in possesso di oltre mezzo chilo di marijuana.
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