Alla vigilia della delicata direzione del Pd di venerdì, il vicesegretario Lorenzo Guerini, in un’intervista a l’Unità, attacca la minoranza del partito: "Abbiamo iniziato con il parlare della ditta e adesso siamo arrivati al Vietnam, non è questo ciò di cui ha bisogno il Pd né è questo ciò che serve al senso di responsabilità che ci siamo assunti di fronte al Paese. In questo modo, tra l’altro, disorientiamo i nostri militanti che non capiscono questa continua polemica, non ne possono più. Quindi inviterei da subito, tutti, ad abbassare i toni e a ritrovare quel rispetto necessario alla discussione e al confronto politico".
"Le Camere non possono diventare la sede dove qualcuno pensa di regolare i conti interni. La dico così: eravamo partiti dalla ditta e rischiamo di trovarci nel Vietnam. Non può funzionare così un partito, ripeto: abbassiamo i toni e lavoriamo per portare a termine il percorso delle riforme che abbiamo iniziato e le politiche di cui il Paese ha bisogno. Riconosciamoci tutti nello sforzo di governo".
Sui nodi della riforma del Senato chiarisce: "Sgombriamo il campo da ogni ambiguità: siamo in una fase avanzata del percorso di riforma costituzionale e immaginare cambiamenti che riportino al punto zero non è assolutamente possibile. Il confronto e le modifiche si possono anche fare ma solo a condizione che non si azzeri tutto. Altrimenti qualcuno si prenda la responsabilità di dire chiaramente al Paese che vuole bloccare il cammino intrapreso. Sono certo che nel mio partito, il Pd, tale ipotesi non è sul tavolo anche perché francamente non sarebbe capita innanzitutto dalla nostra base. L’impegno che abbiamo assunto non è per il bene del Pd, è per il bene dell’Italia. Noi stiamo facendo riforme che gli italiani aspettavano da anni, necessarie a realizzare un assetto istituzionale del sistema democratico più efficace e moderno".
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