Riguardo al caso di Ciro Grillo, figlio del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe, si è già detto e scritto molto. Il ragazzo è accusato di stupro di gruppo. Per questa accusa, vi è la magistratura. Saranno i magistrati a stabilire la colpevolezza o l’innocenza di Ciro.
Ora, Grillo ha pubblicato un video nel quale ha difeso il figlio a spada tratta. Sembra che Grillo abbia cercato di mettere in cattiva luce la ragazza in questione. Si può capire il fatto che un padre tenda a difendere il proprio figlio. Nessun genitore vorrebbe mai che il proprio figlio avesse dei guai con la legge. Però, serve equilibrio.
Qualsiasi persona che ragiona in modo equilibrato pensa che nessuno sia infallibile, neppure il proprio figlio o il proprio padre. Ciò che ci deve far riflettere è proprio il fatto che, negli anni, Beppe Grillo sia stato un vero fustigatore nei confronti degli altri. Per anni e anni ha attaccato tutto e tutti. Si è spesso espresso con toni beceri verso altre persone. Basti ricordare anche gli insulti rivolti a Rita Levi Montalcini.
Attaccava gli altri anche quando questi ultimi erano solo indagati. Faceva dei veri e propri processi mediatici, come un Savonarola del XXI secolo. Il suo stesso movimento, il Movimento 5 Stelle, aveva nei suoi punti fondanti il giustizialismo. Anzi, tale movimento si presentava come “il nuovo che avanza”, la “classe degli onesti che spazzano via i corrotti”.
Ora, però, c’è di mezzo un suo familiare e Beppe Grillo ha sconfessato se stesso ed è diventato incredibilmente garantista.
Non si può essere garantisti o giustizialisti a seconda dei casi. Serve coerenza. Una persona è da ritenersi presunta innocente fino a sentenza di condanna definitiva. I processi si fanno in tribunale e non in televisione o su un palco. Questo vale per Ciro Grillo come per chiunque altro. Nei Paesi civili, funziona così. Beppe Grillo ha fatto il giustizialista con gli altri. Oggi, egli è diventato garantista, poiché c’è di mezzo il figlio. Per questo, è criticato. Ma sta raccogliendo ciò che ha seminato.