Se interrotto, perde più volte la facilità di parola che mostra nelle piazze: sfugge alle domande che il serafico Vespa gli pone tra il serio e l’ironico, la sua oratoria riprende vigore solo quando può ritrovare gli slogan che piacciono tanto ai suoi elettori. Dinanzi alla richiesta di spiegare le sue soluzioni ai problemi, dirotta sulle solite argomentazioni e sul tema vincente dei rimborsi elettorali e del nuovo corso che rappresenterebbe; e alla fine della fiera (" fiera" nel duplice significato di esposizione in vetrina di un prodotto e di animale istintivo e pericoloso) continua a vantarsi delle sue quattro regole quattro, che sbandiera con orgoglio ai poveri allocchi attratti dalle parolacce, dalle battute e dalla rabbia condivisa, poveri allocchi che sprecheranno il loro voto dando credito a un tizio che in Europa conterà zero.
GRILLO DA VESPA: GUARDA IL VIDEO
Se è vero come è vero che chi governa è espressione del popolo che rappresenta, in un momento storico in cui crescono i disoccupati, quelli forzosi e quelli oziosi, i nullatenenti, veri e falsi, i furbi, che conoscono l’arte di arrangiarsi, e i disonesti, che "fatta la legge trovato l’inganno", e i tanti giovani, che chiedono solo diritti e non conoscono doveri, Grillo purtroppo raccoglie il consenso di una fascia sociale che appare maggioritaria, perchè occupa le piazze, urla e strepita e trascorre il suo tempo tra cortei e sitin di protesta o di rabbia spesso fine a se stessa.
Per chi governa, per chiunque governi, è un momento veramente difficile. Gli italiani di buon senso che vogliono costruire un’Italia diversa, non si affidino al pifferaio magico che promette cambiamenti irrealizzabili e profetizza la catastrofe. Non si consegnino al destino dei topi che finiscono annegati. Votare Grillo è peggio che votare Berlusconi: almeno il buon vecchio piazzista in disarmo, venditore di fumo e di rosee speranze, offre prodotti più utili, tra dentiere e cibo per cani.
Chi non ha perso il cervello, dia forza al governo e alla maggioranza che sta lavorando per noi. Non è vero che tutto va male; non è vero che tutti i politici sono corrotti; e Grillo non è un pensatore illuminato, ma un presuntuoso arrogante personaggio da cabaret che i media hanno sopravvalutato inseguendolo e corteggiandolo acriticamente; non è ragionevole pensare che abbia reali capacità di guidarci verso l’uscita dalla crisi. Non ci serve un Robespierre; non ci serve la ghigliottina per il probo Napolitano che abbiamo richiamato a gran voce strappandolo al suo meritato e desiderato riposo. O non abbiamo memoria dei fatti? Abbiamo bisogno di credere che siamo sulla strada giusta. E Grillo è certamente la strada sbagliata.
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