Beppe Grillo chiede al Presidente della Repubblica un passo indietro, perchè si possa voltare pagina rispetto al governo delle larghe intese da lui fortemente voluto. Con un intervento pubblicato sul suo blog, il leader del Movimento 5 Stelle spiega: “Napolitano ci ha provato. Lui voleva, vuole, lo status quo, la stabilità politica. Ha creduto che un governo delle larghe intese potesse impedire il crollo del Paese. Invece ha ottenuto l’effetto contrario. E’ stato un doppio azzardo voler rimanere per un altro settennato e accettare un governo condizionato da Berlusconi imputato in più processi che, fosse solo per la statistica, poteva diventare un pregiudicato in breve tempo. Napolitano deve prendere atto che in entrambi i casi queste sue decisioni si sono rivelate un rischio maldestramente calcolato". Grillo non desidera “mettere in discussione la buona fede del presidente della Repubblica”, tuttavia, sostiene il comico genovese, le decisioni del capo dello Stato “hanno consegnato il Paese all’immobilità per mesi mentre l’economia franava”.
Cos’ha fatto il governo? “I cento giorni di Letta hanno prodotto il nulla sotto vuoto spinto in un momento in cui occorrevano azioni immediate e forti per rilanciare l’economia, proteggere le famiglie disagiate e contrattare la nostra posizione in Europa. Prima dell’insediamento del Governo si discuteva della necessità di fare in fretta, il più in fretta possibile, sotto l’urgenza dei problemi. Poi, il silenzio, il rinvio, gli annunci e il tentativo di cambiare la Costituzione senza alcun motivo". Non si può più andare avanti così, sottolinea il fondatore M5S. “Napolitano è un signore che fa politica dal dopoguerra, in Parlamento dal 1953, conosce deputati, senatori, ministri come un anziano maestro di scuola conoscerebbe ad uno ad uno i suoi ex allievi. E’ l’ultimo dei politici della Prima Repubblica ancora sulla scena, dopo la scomparsa di Andreotti, Cossiga e di tanti altri. E’, che lo voglia o meno, il vero punto di riferimento di un Governo di nani. Un’alternanza al Quirinale avrebbe prodotto un cambiamento, un’uscita da una situazione cristallizzata, così non è stato. Ma nessuno, e Napolitano lo sa meglio di altri, è insostituibile".
In conclusione, Grillo chiede a Napolitano di farsi da parte: “lui è oggi, che lo voglia o meno, il garante di una situazione politica destinata al fallimento che ha consentito e avallato. Gli chiedo un passo indietro, il passaggio del testimone a un altro presidente che deciderà se sciogliere le Camere o proporre scenari di governo diversi da quello attuale che è insostenibile come Napolitano stesso probabilmente ammetterebbe in privato. Ci sono sempre alternative, signor Presidente, e oggi è necessario voltare pagina".
LE REAZIONI Il mondo della politica, in maniera pressoché trasversale, difende l’inquilino del Quirinale dalle critiche di Grillo. Il Pd, in una nota, dichiara: “Le parole rivolte al presidente Napolitano da Beppe Grillo sono incomprensibili e inaccettabili. E’ evidente il tentativo di giocare allo sfascio del Paese. Grillo non si e’ mai assunto alcuna responsabilita’ di fronte ai problemi degli italiani e continua a scaricare sempre tutto sugli altri. Per fortuna il Paese sa e sapra’ giudicare. Al presidente Napolitano ribadiamo tutta la nostra stima e fiducia".
Mara Carfagna, portavoce del gruppo PdL alla Camera dei deputati, su Twitter: “Il fallimento e’ di Grillo e del M5S, incapaci di assumersi onere della responsabilità. Forza presidente Napolitano".
Si fa sentire, fra gli altri, anche Ignazio La Russa, co-fondatore di Fratelli d’Italia: “Come al solito, Grillo abbaia alla luna. La responsabilita’ dei problemi che sono dinanzi al Paese non e’ certo imputabile al Presidente della Repubblica. Forse -aggiunge l’ex ministro – Grillo si e’ pentito di non essere andato al governo e vuole ricominciare da capo. Stavolta, pero’, c’e’ di mezzo il giudizio degli elettori, che hanno gia’ visto all’opera la sua opposizione".
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