“Ad oggi, come più volte ricordato dal Consolato generale a Londra ai numerosi nostri concittadini che ad esso si erano rivolti per aiuti e delucidazioni sull’argomento, non esiste un accordo di riconoscimento reciproco tra Unione Europea e Regno Unito in merito ai sistemi di certificazione dello status vaccinale emessi dagli stati comunitari e dall’isola britannica. Per questo ho chiesto ai Ministri degli Esteri e della Salute, attraverso un’interrogazione, quali iniziative abbiano intenzione di intraprendere al fine di assicurare il libero rientro in Italia, oltre che la libera circolazione nel nostro Paese, di tutti i nostri connazionali vaccinati all’estero: riconoscendo la validità delle certificazioni vaccinali emesse nel loro attuale paese di residenza, le quali darebbero loro diritto a non sottoporsi a tamponi e quarantene”. È quanto afferma in una nota la deputata Elisa Siragusa, eletta nella circoscrizione Estero-Europa, che spiega: “La comunità italiana residente nel Regno Unito è, come noto, assai numerosa: oltre 400mila persone iscritte all’AIRE. Molti di loro, avendo lì effettuato la vaccinazione, a causa del ritardo nell’addivenire a un accordo tra UK e UE, o tra Regno Unito e Italia, sono assurdamente privati della piena libertà di movimento a cui pure avrebbero diritto”.
“Ma il problema”, prosegue la deputata, “lungi dall’essere circoscritto ai rapporti con l’isola britannica, riguarda la gran parte degli italiani nel mondo, i quali, ricordiamolo, sono oltre sei milioni. È tempo che la Farnesina e il Ministero della Salute permettano agli italiani vaccinati all’estero di godere degli stessi diritti dei vaccinati in Italia”, conclude.