Il Prof. Giovanni Di Guardo, già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria all’Università di Teramo, è intervenuto, questa mattina nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, riguardo il tema della necessità di vaccinare anche gli animali contro il Covid-19
“Aumentano le specie animali sensibili al virus Sars-Cov-2 l’agente virale responsabile della Covid 19. Ultimamente è stata segnalata la presenza di anticorpi anti-SARS-CoV-2 in un’elevata percentuale (40%) di “cervi a coda bianca” popolanti la regione nord-orientale degli USA. Il cervo a coda bianca ha dimostrato una forte sensibilità al virus al pari dell’uomo. Questa specie si aggiunge a molte altre specie domestiche e selvatiche come il cane, il gatto, il puma, il gorilla, l’otaria e molte altre, in primis il visone come tutti sappiamo, animali che si sono infettati tramite persone infette. Il primo esempio di variante del virus c’è stato proprio nel visone che non solo si è infettato ma ha trasmesso il virus mutato all’uomo, poi sono arrivate le varianti inglesi, brasiliane, sudafricane e delta, ma la prima è stata quella del visone.”
“Potenzialmente c’è il rischio che il virus passi dall’uomo all’animale e torni poi all’uomo mutato. E’ un rischio potenziale ma quello del visone è un precedente che non si può ignorare. I visoni infetti sono stati abbattuti per questo.”
“Il virus è stato anche trovato in cani e gatti, in particolare il gatto è suscettibile di infezione. Nel Piemonte è stato già segnalato un gatto che possedeva appunto l’infezione da Sars-Cov-2. Studi sperimentali hanno dimostrato che spesso i gatti contraggono l’infezione manifestando problemi respiratori mentre altri erano asintomatici e trasferivano infezione agli altri gatti.”
“Gatti e cani si infettano tramite l’uomo ma ad oggi non è avvenuto il contrario, dovremmo prendere in seria considerazione il dover vaccinare cani e gatti, ne ho parlato anche in una lettera pubblicata sul British Medical Journal dove suggerivo appunto, ma non sono il solo, di valutare la possibilità di vaccinare gli animali da compagnia, quantomeno lo dobbiamo considerare. Il vaccino sarebbe lo stesso di quello umano, in linea di principio però sarebbe meglio usare quelli ad mRNA rispetto agli altri che potrebbero causare problemi (che sono comunque sicuri).”
“Non ci dimentichiamo che negli animali il virus viene eliminato anche per via fecale (come puoi avviene negli uomini) e c’è dunque il tema dell’infezione che colpisce l’ambiente e le acque reflue, dunque il mare.”
“I delfini sono per esempio a rischio di infezione, non sono stati ad oggi trovati ma con i colleghi della rete dello studio dei cetacei ci ripromettiamo di studiarli per verificare la presenza del virus”.