Si fa sempre piu’ concreto il timore che la Grecia possa avere necessita’ di nuovi aiuti internazionali. Un tema che in queste ore e’ tornato alla ribalta, rimbalzando soprattutto nel dibattito elettorale tedesco. Ma che oggi trova parziale conferma proprio da Atene, con il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras che – in un’intervista a ‘Proto Thema’, riportato dal sito della Bbc – ha detto che ”se vi dovesse essere necessita’ di un ulteriore sostegno alla Grecia, sara’ nell’ordine di circa 10 miliardi”, in ogni caso ”molto meno rispetto agli interventi precedenti”. Stournaras ha pero’ sottolineato che Atene "non accetterebbe ulteriori misure di austerita’". Un’affermazione che, giunta subito dopo la visita del membro del board Bce Joerg Asmussen nelle capitale ellenica, apre la strada ad una nuova tranche di aiuti europei e, probabilmente, del Fondo Monetario Internazionale. Da Berlino intanto sulla crisi greca hanno parlato oggi la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfang Shaeuble. "Metto in guardia con forza contro un taglio del debito", ha detto Merkel al settimanale Focus. "Potrebbe innescare un effetto domino che creerebbe insicurezza", ha aggiunto. La conseguenza – secondo la cancelliera – sarebbe che alla fine "la disponibilita’ a investire degli investitori privati nell’eurozona si azzererebbe".
Circa le ipotesi di nuovi aiuti Merkel ha precisato che "ci occuperemo di nuovo nel 2014, come convenuto, dello sviluppo del livello del debito e delle riforme strutturali in Grecia". Fino ad allora, Atene ha ancora molto da fare e deve continuare conseguentemente ad attuare le riforme. Di ”dibattito dannoso”, riferendosi a quello su un nuovo taglio del debito greco, parla invece Shaeuble, che pero’ non ha escluso la necessita’ di un qualche ulteriore intervento nel 2014. Insomma, che la Grecia avra’ bisogno di un terzo pacchetto di salvataggio e’ ormai abbastanza chiaro. A dimostrazione che, causa le misure realizzate da Atene solo in parte e la recessione, i conti non tornano. Il Partito socialdemocratico (Spd) guidato da Peer Steinbrueck, che annaspa nei sondaggi, e quello anti-euro ‘Alternativa per la Germania’ vi vedono un insperato scossone per rimescolare le carte in vista del voto del 22 settembre. Ma la cifra da sborsare potrebbe aumentare rispetto a quanto prudentemente stimato oggi da Stournaras, sensibile com’e’ rispetto alle stime di crescita e all’andamento dei conti pubblici.
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