Ieri sera, nell’ultimo comizio della sua campagna elettorale, il leader di Nea Dimokratia Antonis Samaras ha di nuovo fatto colpo sull’uditorio ricorrendo a frasi e gesti di stampo populista come quando ha detto che la Grecia e’ chiamata a scegliere "tra l’euro e la dracma" e che "domenica decidiamo il futuro dei nostri figli". Nonostante l’eloquenza, in cui Samaras e’ maestro, se alle elezioni di domani ND (centro-destra) risultera’ il primo partito non sara’ per merito suo, bensi’ per la paura che l’elettorato ha di un’eventuale vittoria di Syriza, il partito radicale di sinistra guidato da Alexis Tsipras contrario al Memorandum sottoscritto da Atene per ottenere gli aiuti economici dai creditori internazionali.
Per lo stesso motivo, a dare la vittoria a ND (come confermerebbe un sondaggio segreto condotto due giorni fa dallo stesso partito che lo da’ al 29% delle preferenze), contribuirebbero pure molti voti di ex sostenitori del Pasok, anch’essi nel timore che la Grecia possa trovarsi fuori dalla zona dell’euro nel caso vinca Syriza. E’ questa la spietata analisi di vari commentatori politici che – come tantissimi elettori di Nea Dimokratia – non perdonano a Samaras i troppi cambiamenti della sua linea politica nell’ultimo triennio. Prima, per circa due anni, e’ stato contro il Memorandum, accusando il leader socialista George Papandreou e il Pasok di aver "svenduto tutto". In seguito ha cambiato linea, ha votato per il secondo Memorandum, ha accettato di sostenere l’esecutivo tecnico di Lucas Papadimos, governo che poco dopo ha sabotato chiedendo le elezioni anticipate.
Dopo tutto non sono pochi all’interno del suo stesso partito che lo considerano responsabile dell’impressionante aumento di popolarita’ di Syriza alle elezioni del 6 maggio, cosi’ come dell’arrivo di un altro partito nell’area politica di centrodestra, quello di Anexartiti Ellines (Greci Indipendenti) di Panos Kammenos, espulso da Nea Dimokratia proprio da Samaras. Il leader di Nd si dice fermamente a favore della permanenza della Grecia nell’Unione europea e nell’euro e chiede il voto dei greci per cambiare il modello di economia e il sistema di governare il Paese.
Ateniese, 61 anni, laureato in Economia a Harvard nel 1976, dopo un brillante inizio nei ranghi di Nd (a 26 anni era il piu’ giovane deputato, a 39 ministro delle Finanze e a 40 ministro degli Esteri) Samaras nel 1992 fu estromesso dal partito dal premier Costantino Mitsotakis per la posizione oltranzista adottata sul rifiuto di Atene di riconoscere la neonata Repubblica di Macedonia. Per tutta risposta Samaras fondo’ un nuovo partito di conservatori dissidenti denominato Primavera Politica (a destra di Nd), facendo cosi’ perdere al governo la gia’ risicata maggioranza parlamentare. Ne derivo’ la caduta di Mitsotakis e le elezioni anticipate dell’ottobre 1993 che gli valsero i duri attacchi dei conservatori ortodossi che lo consideravano un rinnegato. Primavera Politica ottenne 10 seggi alle elezioni del 1993, ma aver tradito Mitsotakis costo’ a Samaras 11 anni di ostracismo. Lentamente si riavvicino’ a Nd e torno’ sulla scena politica nel 2004, anno in cui disciolse il partito da lui stesso fondato e fu eletto al Parlamento europeo. Di nuovo eletto deputato in Grecia nel 2007, venne nominato ministro della Cultura nel 2009 stesso anno in cui (il 29 novembre) e’ stato eletto settimo presidente di Nea Dimokratia.
Discussione su questo articolo