Gli elettori greci, sempre piu’ disorientati dopo gli inconcludenti risultati delle elezioni dello scorso 6 maggio sulla base dei quali i partiti non sono stati in grado di formare nemmeno un governo di coalizione, sembrano aver capito che la rabbia non porta a nulla di buono soprattutto se la posta in ballo e’ rimanere in Europa e salvare il Paese dalla bancarotta.
E’ quasi certamente per questo motivo, secondo vari analisti, che l’elettorato ellenico sta compiendo una lenta ma decisa inversione a "U" tornando a rivolgersi ai partiti tradizionali che hanno negoziato gli accordi economici con i creditori internazionali sulla base del Memorandum. Questo e’ quanto risulta dall’ultimo sondaggio condotto fra mercoledi’ e giovedi’ dopo che e’ fallito il tentativo del capo dello Stato, Karolos Papoulias, di formare un governo di unita’ nazionale formato da tecnici e la decisione di convocare una nuova tornata elettorale per il prossimo 17 giugno.
In base al sondaggio, Nea Dimocratia dovrebbe ottenere il 26.1% delle preferenze (pari a 128 seggi compresi i 50 di ‘bonus’ per il partito che ottiene la maggioranza relativa, ne aveva 108) mentre Syriza (la Coalizione delle Sinistre guidata da Alexis Tsipras) ne riceverebbe il 23.7% (circa 70 seggi, ne aveva 52). Se questi pronostici fossero rispettati, ND avrebbe abbastanza seggi per formare un governo con il Pasok (socialista) anche se questo dovesse ottenere, come sembra, solo il 10% dei voti (30 seggi, ne aveva 41).
Sono intanto ricominciate le trattative fra i leader dei partiti in vista delle nuove elezioni. Secondo informazioni giornalistiche, Antonis Samaras, il leader di Nea Dimocratia (Nd) e Dora Bacoyiannis, leader di Alleanza Democratica (Ad), sono molto vicini all’annuncio della collaborazione fra i loro partiti, mentre proseguono anche gli incontri fra dirigenti di Nea Dimocratia e quelli di Laos, il partito di estrema destra guidato da Giorgos Karatzaferis. Le difficoltà per quanto riguarda il "matrimonio" fra Nd e Ad sarebbero sui modi della collaborazione. Da parte di Nea Dimocratia si chiede lo scioglimento di Ad e la sua fusione con essa, cosa che Bacoyiannis sembra riluttante ad accettare. Le trattative con il Laos, invece, non sembrano ancora a buon punto anche se qualche dirigente di Nd e’ in contatto con alcuni ex deputati di Laos.
Da parte sua, Fotis Kouvelis, il leader di Sinistra Democratica (Sd), parlando al gruppo parlamentare del suo partito, ha definito Syriza "una sinistra populista e irresponsabile che flirta apertamente con l’uscita dall’eurozona e il ritorno alla dracma" e ha sostenuto che in vista delle elezioni la destra porrà il dilemma "euro o dracma" mentre Syriza porrà quello "Memorandum o anti-Memorandum". Sul fronte dei rapporti tra Atene e l’Ue c’e’ da registrare la visita oggi ad Atene del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che ha incontrato il presidente della Repubblica Karolos Papoulias. Schulz ha espresso rammarico per il fatto che in Grecia c’e’ attualmente un’errata percezione dell’Europa cosa che, a suo parere, e’ determinata dalla mancanza di dialogo fra i centri decisionali europei e il governo di Atene. "Si fa un gran parlare della troika (UE, Bce e FMI)… ma questo non mi piace. Dovremmo avere l’opportunita’ di dimostrare che noi non vogliamo soggiogare la Grecia bensi’ la vogliamo aiutare", ha detto Schultz al capo dello Stato greco.
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