Prosegue la correzione dei mercati con, in primo piano, sempre i timori sulla Grecia mentre cresce l’attesa su un’iniezione di liquidita’ da parte della Fed e nuovi piani anti crisi della Banca centrale europea. Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble, in una intervista alla radio SWR, ha indicato che dare piu’ tempo ad Atene per fare i tagli di spesa non risolvera’ i suoi problemi. Dal canto suo il premier greco, Antonis Samaras, a colloquio con Le Monde, ha invitato i dirigenti europei a non speculare piu’ sulla permanenza nell’euro del Paese. E, nel giorno dell’incontro tra la Merkel e Hollande, il primo ministro ellenico ha anche sottolineato che una una ‘Grexit’ sarebbe devastante per la Grecia e pericolosa per l’Europa.
In questo quadro le Borse, partite in positivo, hanno invertito rapidamente la rotta con Milano (-1,37%) maglia nera e lo spread tra Btp e Bund in chiusura in area 430 punti dopo aver toccato, in corso di giornata, anche quota 434. Mentre e’ tornato sopra la soglia psicologica dei 500 punti il differenziale tra Bonos spagnoli e i titoli tedeschi con Madrid debole (-0,79) cosi’ come Parigi (-0,84%) e Francoforte (-0,97%). Unica a restare a galla Londra (+0,04%). ‘E’ presto per dire che il rialzo e’ definitivamente sfumato. Si tratta solo – sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets – di una prosecuzione della correzione, accentuata dai bassi volumi presenti sui mercati in questo periodo. La Grecia – spiega – rappresenta solo un dei tanti ‘trigger event’ che potrebbero riportare volatilita”.
Ad accrescere le incertezze anche il ritorno dello spettro di una seconda forte recessione nell’eurozona dopo quella del 2009. Secondo Markit Economics, che ha diffuso i dati sull’attivita’ manifatturiera e dei servizi nell’eurozona per il mese di agosto, l’economia vedra’ una contrazione dello 0,5%-0,6% nel terzo trimestre. E sorpresa sui mercati l’ha portata poi la flessione inaspettata dell’indice Pmi dei servizi in Germania. Sempre sul fronte macro si sono mostrati contrastati i dati oltreoceano. Da una parte la positiva crescita delle vendite di case nuove negli Stati Uniti a luglio, dall’altra il preoccupante incremento delle richieste di sussidio di disoccupazione salite, la scorsa settimana, di 4.000 unita a quota 372.000 dopo le attese per un calo a 365.000 dalle 368.000 della settimana prima.
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