Incontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio alla Camera dei Deputati. Dopo la riunione, il capo della Lega parla alle telecamere: “Pensiamo che l’8 luglio sia la data più netta ed efficace per tornare al voto”. Questo è ciò a cui ha portato l’incontro tra i due leader.
“Proverò fino alla fine a dare al Paese un governo, che parta dal centrodestra. Se non ci riuscirò l’unica soluzione è quella di tornare al voto”, ha detto Salvini ai giornalisti.
E’ un Luigi Di Maio in piena campagna elettorale quello che parla nella sala stampa di Montecitorio: “I partiti hanno pensato solo ai propri interessi personali e al proprio cinismo politico”, attacca il capo del Movimento 5 Stelle.
Dunque elezioni, se non si riesce a uscire dallo stallo: “Noi chiediamo il voto a luglio. Si può andare a votare l’8 luglio: saranno due mesi di campagna elettorale”, ha sottolineato il leader pentastellato.
“Abbiamo ottenuto il 33% alle ultime elezioni nonostante fossimo dati dai sondaggi al 29%, oggi siamo dati a circa al 35%. Possiamo arrivare al 40 e governare da soli. Io altre opportunità o chance non ne vedo. Le abbiamo provate tutte con tutti”.
Rischio di paralisi di sistema in caso di voto anticipato? “Se c’e’ una paralisi non e’ responsabilita’ nostra, nessuno potra’ mai dire nella storia che il Movimento non ci ha provato fino alla fine”. In ogni caso, ha aggiunto, “noi assicureremo la nostra massima responsabilita’ sul Def e sui provvedimenti economici urgenti come abbiamo sempre detto e lo continuo a ribadire”.
“Oggi è chiaro che il problema per fare il governo non ero io, perché ieri ho detto che ero a disposizione per trovare un presidente del consiglio comune. Oggi il centrodestra si è ripresentato unito a chiedere un mandato per cercare i voti”. “Da quello che dobbiamo dedurre è che il centrodestra vuole formare un governo della compravendita dei parlamentari. Ancora una volta una scelta di interessi interni alle questioni politiche e nessuna premura per il Paese. Il rischio ora è un governo tecnico”.
Quelli del centrodestra “non hanno i numeri, è un incarico che probabilmente non avranno mai. Anche perché questo incarico si dovrebbe fondare su dei voltagabbana, su dei traditori del mandato elettorale, su gente che non ha nessuna possibilità in questo momento di avere da sola la maggioranza in Parlamento”.
“Salvini – insiste il leader grillino – sta chiedendo un mandato, evidentemente, per sostenere il proprio governo sui cambi di casacca, sui voltagabbana: gente che abbiamo già visto nell’ultima legislatura e che di certo non ha aiutato le istituzioni”.
Per Di Maio “si sceglie ancora una volta Berlusconi al governo del cambiamento, la restaurazione alla rivoluzione”, il Movimento 5 Stelle non ci sta.