La via d’uscita al governo che "propina la cicuta agli italiani" sta nel Parlamento. In una nuova maggioranza composta dai partiti che vogliono interpretare le grandi esigenze di cambiamento del Paese e confrontarsi su un programma di governo snello ma dall’azione riformatrice forte, al cui primo punto c’e’ la cancellazione del Porcellum. Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta’, in un’intervista al Manifesto. "L’attuale quadro di governo non solo non è la soluzione ma è l’aggravamento del problema – prosegue il leader di Sel -. Il feticcio della governabilità è una foglia di fico che serve a coprire il conservatorismo con cui tanta parte delle classi dirigenti europee stanno affrontando la crisi, che è figlia del liberismo e che viene usata come alibi per portare a compimento l’opera di macelleria sociale". "Sono stati 100 giorni di assoluta ambiguita’, di opacita’ sul piano istituzionale e morale – aggiunge Vendola -. Un governo che forza la mano alle Camere per aprire un processo di controriforma della Carta costituzionale provando a intervenire su quell’articolo 138 che era stato immaginato dai costituenti come salvaguardia per la Carta rispetto ai rischi di manomissione dei principi fondamentali. Si vuole far credere che i problemi dell’Italia siano dovuti alla vecchiezza della Carta".
Vendola annuncia l’adesione alla mobilitazione lanciata da Rodotà, Carlassare, Zagrebelsky, e da tanti altri autorevoli costituzionalisti per i prossimi mesi. “Eravamo con loro a Bologna il 2 giugno e saremo in tutte le piazze con chi sta chiamando alla mobilitazione in difesa della Carta Costituzionale".
Nella stessa intervista, Vendola torna sul processo Mediaset: “C’è da rimanere senza fiato dinanzi al tentativo di derubricare la sentenza della Cassazione a un fatto privato, non incisivo sulla scena pubblica. E non accorgersi che siamo al punto terminale di quella guerra durata 20 anni che ha visto la destra berlusconiana scagliata contro i fondamenti della democrazia liberale, impegnata quotidianamente a scardinare l’autonomia delle funzioni giurisdizionali e a bombardare l’architettura che consente l’equilibrio tra diversi poteri dello Stato". "Ma al centro di tutto questo – prosegue il leader di Sel – c’è veramente un elemento che non è solo politico, ma di modello di civiltà. La destra chiede che venga esplicitamente violato il principio di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge; rivendica un’immunità, una guarentigia il cui fondamento morale dovrebbe consistere nella quantità di consenso politico. E’ il tentativo di sovvertire quel primato della legge che abbiamo posto a fondamento delle nostre società, avendo appreso la lezione del totalitarismo novecentesco".
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