Valter Veltroni ha fatto della riforma elettorale una delle sue bandiere. L’ex segretario del Pd, intervistato da Repubblica, spiega: "Se l’unica modifica consiste nell’introdurre una soglia del 40 per cento per ottenere il premio di maggioranza non va bene. Possono esserci altre soluzioni per rispettare la Corte Costituzionale". Perché non va bene? "Perché oggi abbiamo un sistema politico sostanzialmente tripartito, con uno dei tre soggetti disinteressato ad alleanze di governo, e dunque rischiamo di dare una strumentazione elettorale alla prosecuzione obbligata delle larghe intese". Ma forse è proprio questo l’obiettivo di Silvio Berlusconi? “Certo Berlusconi è il più interessato a una prospettiva di questo genere. Ma noi siamo i meno interessati. Perché il nostro obiettivo, la ragione stessa dell’esistenza del Partito democratico, è l’alternanza, è una maggioranza riformista, che è ancora il dato inedito della storia italiana. Bisogna arrivare a una democrazia che decida. lo sono molto preoccupato, anzi angosciato, da questa progressiva separazione della democrazia dalla decisione. Tanto più è grave la recessione tanto più lentezze e vischiosità della politica e delle istituzioni appaiono insopportabili. Al termine di questo processo rischia di esserci un sistema autoritario, che oggi si alimenta col populismo".
Il governo Letta? Si trova in una condizione "complicata e difficile" ma si sta muovendo "bene".
Per ciò che riguarda il futuro del Pd e dello stesso Enrico Letta, che potrebbe contendersi la premiership con Matteo Renzi, Veltroni chiede che si smetta di discutere di nomi "e di pensare al prossimo leader da far fuori. Torniamo a discutere di qual e’ l’ambizione della sinistra italiana. Discutiamo di questo. Poi sara’ Renzi, sara’ Letta, non lo so".
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