Urbano Cairo, presidente del Torino, presidente e ad di Rcs MediaGroup e patron di La7 intervenendo a Un giorno da pecora su Radio1 parla dell’attuale situazione politica italiana.
Al governo “mi sembra che stiano cercando di navigare a vista, con molte difficolta’, peccato. Non ci voleva in questo momento una crisi. Chi l’ha generata, Renzi e il suo partito, aveva ottenuto molte cose, anche giuste, sul Recovery Plan, come una migliore ridistribuzione delle risorse. Non capisco il perche’ di questa crisi… bisognerebbe chiedere a Renzi”.
A questo punto la cosa migliore da fare “e’ vedere il bene comune, del Paese” aggiunge.
Cairo pensa che Conte faccia bene adesso a cercare costruttori’ che sostengano la maggioranza, “la stabilita’ ora e’ un bene assolutamente importante, anche se non si puo’ ricercare a tutti i costi, se poi le cose non vengono fatte bene”.
Proprio per questo, sarebbe stato meglio per lui andare avanti con la precedente maggioranza “pungolando il governo dall’interno e spingendo a fare sempre le cose sempre meglio… ma Renzi e’ particolare”.
Rispetto alle possibili scelte di Berlusconi, “credo che lui sappia bene cosa fare – commenta -. Lui ha una naturale propensione a governare, e se potesse probabilmente entrerebbe anche nel governo”, ma la sua alleanza di centrodestra ha un’altra posizione e “non penso lui possa agire diversamente”.
Per Cairo ora l’esecutivo dovrebbe “andare avanti fino a fine legislatura. Sarebbe molto difficile interromperla per motivazioni cosi’ poco giuste, ma forse si potrebbe rafforzare la squadra di ministri per essere ancora piu’ pronti alla fase di rinascita e all’utilizzo dei fondi. Magari un potenziamento si puo’ fare”.
Una strada che Cairo preferisce a quella di un governo di unita’ nazionale: “Credo che fare delle ammucchiate eccessive possa non essere giusto. E’ meglio avere una maggioranza e un’opposizione che stimoli il governo a fare bene”.
Quando i conduttori Geppi Cucciari e Giorgio Lauro gli chiedono se e’ vero che sarebbe favorevole un partito di Conte, Cairo risponde di non essersi mai espresso sul tema: “E’ un’ipotesi che leggo sui giornali. Ho visto dai sondaggi che potrebbe avere una dimensione cospicua. Il marchio Conte penso funzioni, ma non e’ automatico che il consenso ottenuto da premier si trasferisca anche su un proprio partito”.