Giornata caotica, anche oggi, dal punto di vista della politica. E mentre il centrodestra litiga al suo interno, con Lega e Forza Italia che se ne dicono di tutti i colori, Pd e M5S continuano a sforzarsi di formare un governo. E proprio nella ricerca di un esecutivo possibile, arrivano segnali cautamente ottimistici dopo il vertice tra le delegazioni Pd e M5S e il premier incaricato Giuseppe Conte.
Secondo quanto riferisce chi segue da vicino la trattativa, esiste un clima collaborativo. Ci si concentra su temi concreti. Fonti parlamentari fanno sapere che è probabile che possa tenersi un incontro a suggellare l’accordo tra i leader. Dunque, Conte, Zingaretti e Di Maio potrebbero incontrarsi già domani o, al massimo, lunedì mattina.
Il faccia a faccia sembra necessario per sciogliere i nuovi nodi politici in vista della formazione del governo giallo-rosso. Per quanto riguarda il tavolo odierno con i capigruppo, secondo quando si apprende, si parla di un incontro positivo, con punti di intesa su una possibile riduzione del cuneo fiscale. Conte ha intenzione di redigere un documento di sintesi da sottoporre ai due partiti entro lunedì, prima di nuove consultazioni con le parti sociali.
Nel frattempo Luigi Di Maio nel pomeriggio ha riunito lo stato maggiore del Movimento per fare il punto sulla situazione della formazione del governo. La riunione si è tenuta in un appartamento privato del centro di Roma e vi hanno preso parte i “big” del M5S, inclusi i capigruppo alla Camera e al Senato che hanno incontrato, questa mattina, la delegazione Pd e il premier incaricato Giuseppe Conte.
Dall’opposizione, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, suggerisce a Conte di prendere atto “che non ci sono più le condizioni per formare un governo”, dunque “rimetta l’incarico nelle mani del Presidente Mattarella, che a quel punto non avrà altra possibilità che indire le elezioni”. Ma al contrario di quanto afferma Meloni, pare che la strada per il Conte bis sia stata ritrovata da parte di Pd e 5stelle.