Scatto di reni di Mario Monti che in un colpo solo apre la ‘fase due’ – trovando oltre due miliardi di Euro per affrontare le ‘fragilita’ sociali’ del Paese – e parallelamente lancia un’operazione d’immagine con l’obiettivo di ‘sbrinare’ la sua creatura da quella patina di ‘ghiaccio tecnico’ che avvolge il Governo e tiene a distanza l’opinione pubblica. ‘Non siamo freddi’, assicura a nome di tutti il piu’ ‘sociale’ dei suoi ministri, il cattolico Andrea Riccardi, l’uomo di sant’Egidio. ‘Non siamo freddi, ma il nostro intervenire sulla poverta’ e in particolare sulla fragilita’ segue in maniera incessante i sentieri del possibile’, garantisce. Il che, tradotto, significa che ci sono pochi soldi per aggredire le ampie sacche di poverta’ del Paese ma il Governo ci prova con attenzione. E da oggi ha deciso di farlo vedere e di sciogliere un po’ di ghiaccio.
‘Scusate se mi accaloro, ma dicono che sono freddo…’, insiste lo stesso Monti nella lunghissima conferenza stampa convocata per spiegare il ‘piano di coesione del Governo’. Una serie di misure importanti tutte dedicate al Mezzogiorno, alla lotta alla poverta’, all’aiuto agli non autosufficienti, all’infanzia e agli anziani, fino a prevedere stanziamenti per il ritorno dei ‘cervelli’ in fuga all’estero negli atenei del Sud. Misure per la gente, insomma. Una bella differenza con l’Imu, gli estimi catastali, le tasse in genere e le riforme delle pensioni e del lavoro.
‘Dicono che sono freddo’, ripete come un mantra il professore che nell’immaginario collettivo sembra essere uscito dalle brume di Bruxelles piuttosto che dalle nebbie di Milano.
Il ‘robot’ di Crozza per la satira o il ‘Rigor Montis’ dei grillini che vive nei caveau delle banche. ‘E invece sui problemi e sulle persone che si impegnano in poverta’ di mezzi mi accaloro…’ ripete lasciando capire che ora il Governo vuole giocare a tutto campo perche’ consapevole che il fondo della pazienza del Paese e’ stato raggiunto.
Il professore sta cosi’ facendo scaldare la sua squadra per terminare un campionato ancora lungo. Archiviate le legittime tentazioni di uscire da una scena scomoda come quella di palazzo Chigi, il premier passa all’attacco e si spende le poche armi che possiede per spiegare ai cittadini ‘l’equita” delle sue scelte. La prossima partita vera si giochera’ in trasferta, a Bruxelles: in programma ‘Merkel-contro tutti’ al Consiglio europeo straordinario del 23 maggio.
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