Il Governo Renzi, secondo Esecutivo della XVII Legislatura, ha varato il Patto di Stabilità Finanziaria per il 2017. Le critiche, in parte condivisibili, non sono mancate; ma i provvedimenti normativi saranno operativi dal prossimo anno. Gli stessi non saranno aboliti, o modificati, dai risultati dell’imminente Referendum Istituzionale. Questo come necessaria, e utile, permessa.
L’attuale Fiducia parlamentare è costituita da numerosi partiti; anche esterni all’Esecutivo che potrebbe essere l’ultimo dell’attuale sistema elettorale della Repubblica. E’ dalla fine di febbraio del 2014 che ci barcameniamo in una sorta di limbo del quale stentiamo di vedere la conclusione. L’attuale Esecutivo vive con 169 voti del Senato e 378 della camera. In definitiva, su 308 Senatori al voto, 139 si erano espressi in modo negativo. Alla Camera, la situazione è stata migliore. Su 599 Depoutati, 378 sono stati favorevoli a Renzi, 220 no ed uno sì è astenuto. Il prossimo febbraio, l’attuale esecutivo girerà la boa del triennio governativo. Ciò a prescindere dal Referendum del prossimo 4 dicembre. Intanto, però, il quadro politico s’è evoluto in modo non proprio favorevole a un Primo Ministro di nomina presidenziale.
Il Paese, com’è ben noto, continua a essere in fibrillazione e lo sconcerto non è venuto meno proprio per l’incoerenza dei provvedimenti economici che vedranno la luce l’anno prossimo. Nessuno degli italiani coinvolti s’è sentito soddisfatto. Persistono, infatti, delle realtà che non favoriscono l’auspicata ripresa socio/economica nazionale. Ci sono troppe perplessità, e non solo all’Opposizione, per dare forza a questo Governo voluto da un compromesso e che s’è evoluto detenendo parecchie prerogative che non hanno destato la fiducia dei futuri Elettori.
Senza essere profeti, pensiamo che l’attuale Governo riesca a salutare il 2018. Come, più volte, Renzi aveva vaticinato. Non sappiamo, per obiettività, come sarà operativo il 64° Governo della Repubblica Italiana. Solo auspichiamo che ci faccia dimenticare questo 63°. Anche in politica la “lezione” dovrebbe essere servita.
Discussione su questo articolo