Il senatore del M5S Marco Pellegrini è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Su Giuseppe Conte leader del M5S. “Il coinvolgimento di Giuseppe Conte nel M5S dipenderà da lui, le sue qualità sono apprezzate a livello nazionale ed internazionale, perciò questa sua disponibilità a lavorare per il M5S non può che renderci felici” – ha affermato Pellegrini.
Sull’appello di Conte all’alleanza giallorossa. “Credo sia un modo per non disperdere quanto di buono è stato fatto in questi mesi con il governo Conte 2. E’ un guardare al futuro e dire: abbiamo fatto tante cose in questi mesi, ne potremmo fare altre nei prossimi mesi, quindi continuiamo a lavorare insieme. Credo sia un concetto condivisibile”.
Sul governo Draghi. “Alle consultazioni porteremo le nostre proposte a Draghi, che non possono che contemplare la conferma dei provvedimenti approvati nei due governi Conte: reddito di cittadinanza, decreto di dignità, le norme anticorruzione, il blocco della prescrizione. Poi ci aspettiamo un programma che preveda il reddito universale, la riforma della giustizia, lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione, la legge sul conflitto d’interessi, una banca pubblica. Siamo ancora la prima forza politica in parlamento e abbiamo dei doveri sia nei confronti di chi ci ha votato che nei confronti di chi non ci ha votato. Il nostro primo obiettivo è quello di fare il bene dei cittadini. Ai cittadini che hanno problemi e aspettano dalla politica la soluzione, non interessa chi preme il bottoncino del voto in parlamento, gli interessa il contenuto delle norme approvate. Gli steccati ideologici nel 2021 li vedo come una roba arcaica che serve a qualche forza politica e non ai cittadini. Le proposte di Draghi dovranno convincerci, ma soprattutto dovranno convincere i nostri iscritti perché dò per scontato che la proposta di programma dovrà passare dal voto sulla piattaforma Rousseau. Il massacro mediatico al M5S avverrà in ogni caso, sia se diremo sì, sia se diremo no. Se diremo sì ci accuseranno di non voler mollare le poltrone, se diremo no ci daranno degli irresponsabili. Non ricordo negli ultimi 40 anni un attacco mediatico organizzato così forte nei confronti di una forza politica”.
Sul fallimento delle trattative per il Conte ter. “Si dice che la politica ha fallito, ma bisogna fare un nome: Renzi. Renzi al tavolo della concertazione ha fatto dei ragionamenti avulsi dalle esigenze del popolo, ha guardato solo a se stesso, facendo saltare un tavolo che poteva arrivare ad una conclusione positiva”.