L’architettura del sistema istituzionale italiano va "rivista il prima possibile" e la riforma costituzionale, che comprende anche la revisione del titolo V, deve andare "in porto senza tentennamenti", "in questo momento all’Italia serve rapidità più che perfezionismo". Lo afferma Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria, in una intervista al Foglio.
Sottolinea che "il passaggio successivo, che non può essere ignorato per dare un senso di respiro al paese, è quello di una riforma della Pubblica amministrazione che abbia come epicentro un concetto basilare: per combattere l’illegalità bisogna combattere l’inefficienza e chi non segue questo principio e asseconda un regime di sprechi alimentando l’inefficienza alimenta anche l’illegalità", "la corruzione prolifera dove c’è un’eccessiva regolamentazione, una inaccettabile presenza dello stato nell’economia e grandi carrozzoni alimentati dal pubblico. Penso a molte municipalizzate, per esempio, e a tutte quelle realtà che vivono di sprechi ma che la politica non riesce e non vuole cambiare per evitare di perdere consenso ed equilibri clientelari. Francamente, oggi, questo è diventato insostenibile. E lo stesso ragionamento, se mi è consentito, vale per la giustizia". Per Panucci occorre "garantire la certezza della pena e fare i processi nei tempi prestabiliti".
Sul capitolo lavoro afferma: "Bisogna completare la riforma affrontando le politiche attive e passive; il decreto sugli ammortizzatori sociali è coerente con questo disegno. Inoltre, credo sia importante lavorare in modo efficace su una ulteriore riduzione della pressione fiscale sul lavoro, che è stata tagliata ma rimane ancora alta, e più in generale sul sistema fiscale nel suo complesso".
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