Andrea Orlando, vice segretario del Partito Democratico, parlando a “Oggi è un altro giorno” su Raiuno, a proposito dello stato di pre-crisi che vive il governo italiano, ha dichiarato: “Stento a capire perchè anzichè lavorare si è strappato e si parla di crisi. Prima di parlare di crisi si dovrebbe cercare in tutti modi di risolvere i problemi. I problemi ci sono, ma non è il momento migliore per fare precipitare la situazione. Se c’è un momento nel quale è difficile capire il valzer delle consultazioni e dei toto-ministri, il momento sbagliato è proprio questo”.
A proposito di Recovery, come Pd, ha spiegato, “abbiamo posto gli stessi problemi di Italia Viva, abbiamo fatto un documento, vedremo se le proposte saranno accolte e se potremmo ritenerci soddisfatti. C’e’ il tema di un aumento degli investimenti nella sanita’, c’e’ il bisogno di intervenire per ridurre le diseguaglianze. Dovremmo parlare prevalentemente di questo. Le persone sono preoccupate, spaventate e vogliono sapere come la politica e governo possano aiutarli”.
Dal punto di vista del Pd, rispetto alle richieste di modifica del Recovery plan, considerando quelle di Italia viva e di Matteo Renzi, “sicuramente molte proposte coincidono, alcune le abbiamo poste noi prima di Italia viva, ma le abbiamo poste nel modo che crediamo sia piu’ congruo a questa fase, abbiamo fatto un documento nel quale abbiamo chiesto delle correzioni al Recovery. Sappiamo in via informale che molte di queste richieste sono state accolte, vedremo nelle prossime ore Gualtieri, se saranno state accolte penso ci potremo ci ritenere soddisfatti”.
Governissimo? Orlando lo esclude: “Nessun altro paese ha fatto una cosa del genere” e sarebbe difficile capire “perche’ la politica si auto commissaria. Io avrei in qualche modo difficolta’ a pensare che persone che fino a ieri hanno sparato contro l’Europa improvvisamente si mettono li’ e ricostruiscono un rapporto con la Ue”.
Evidente il riferimento ai sovranisti: “Io non credo che mettendosi noi con la destra si diminuisca la confusione, temo che la si aumenti ancora di piu’. Io avrei grande imbarazzo a rinnegare le mie ragioni e mettermi in una maggioranza con Salvini e Meloni e credo che anche loro si troverebbero in una condizione abbastanza simile alla mia”.
Insomma, se cade il governo Conte non si sa come finisce. “Se si toglie questo punto di equilibrio e’ difficile, anzi a mio avviso e’ impossibile, ritrovarne un altro”, ha sottolineato il vicesegretario dem. Certo, “ci si puo’ lavorare intorno, si puo’ aggiustare, si possono trovare insieme delle soluzioni, ma se salta il banco non e’ che che la Costituzione non preveda altre vie d’uscita, che pero’ per me non sono percorribili”.
“Quindi a mio avviso il rischio e’ quello di rotolare verso le elezioni, che sarebbe ancor di piu’ un fuor d’opera in questo momento. Non le chiede neanche una parte delle opposizioni, non perche’ non vogliano mandarci a casa, ma perche’ in questo momento pensare che si faccia durante la pandemia una campagna elettorale, dove si alzano i toni e dove inevitabilmente aumenta il conflitto, e’ un po’ da marziani. Credo – conclude Orlando – vada evitato, ma se non si trovano vie per ricomporre quello rischia di essere lo scenario”.