Vorrei esprimere un commento sulla scelta del presidente del Consiglio, Mario Monti, di nominare il professor Enrico Bondi come commissario della spending review. Il fatto che il presidente del Consiglio Mario Monti abbia scelto Enrico Bondi come commissario alla spending review dimostra che la sua azione di governo è totalmente fallimentare. Io penso che ridurre la spesa pubblica sia possibile. Bastava, ad esempio, portare avanti il progetto di riforma federale, che avrebbe fatto in modo che le Regioni sperperassero meno soldi, dimezzare il numero di parlamentari e di dipendenti e manager pubblici, in tutti i palazzi istituzionali, dal Quirinale alle sedi dei ministeri. Invece, nulla di ciò è stato. Anzi, la spesa pubblica è aumentata perché, oltre ai parlamentari, ai consiglieri regionali, provinciali e comunali, si devono pagare anche i tecnici del governo. Ora, si aggiunge anche il professor Enrico Bondi che sarà molto competente ma che riceverà circa 150.000 Euro lordi l’anno. Mentre tutto ciò avviene, la disoccupazione sfiora il 10% e tra i giovani arriva quasi al 36%. Le aziende chiudono e le famiglie faticano.
Questo governo non sta facendo nulla. Ad esempio, non ha nemmeno pianificato una politica infrastrutturale. L’Italia ha bisogno di nuove infrastrutture per crescere. Quello che è peggio è il fatto che la politica non riesca a dare delle risposte a questa situazione. Io penso che i partiti debbano riprendersi il proprio ruolo. Se ciò non dovesse accadere, ci sarebbe il rischio che ai professori della tecnocrazia subentrino gli stregoni del populismo, come Beppe Grillo e soci. Ciò non sarebbe un buon segno.
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