Il richiamo del capo dello Stato ad evitare emendamenti incongruenti rispetto alla finalita’ dei decreti crea scompiglio tra i gruppi parlamentari. Subito dopo la comunicazione del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha letto in aula la comunicazione del capo dello Stato, si crea in Transatlantico un capannello con i vertici parlamentari del Pd.
Ci sono, tra gli altri il capogruppo Dario Franceschini, il vicecapogruppo Michele Ventura, il presidente del Copasir Massimo D’Alema, il responsabile organizzazione Sergio D’Antoni ed altri.
L’oggetto della discussione, ascoltata dal cronista della Dire li’ vicino, e’ il significato politico del messaggio di Napolitano. La prima interpretazione dei Democratici e’ chiara: "Il messaggio e’ che d’ora in poi i testi che arrivano dal governo non si toccano piu’".
In particolare, discutono i deputati del Pd, sara’ difficile chiedere un intervento su un capitolo a titolo di bilanciamento per le misure adottate su un’altra posta. L’esempio cade sul dl liberalizzazioni. Come fare a circoscrivere l’ambito di intervento dei gruppi parlamentari, quando, ad esempio, una misura sui farmaci puo’ ‘compensare’, in un’ottica politica, interventi su altri capitoli?
Un ulteriore esempio di questo ragionamento lo ha offerto oggi lo stesso Pier Luigi Bersani, quando in conferenza stampa ha detto: "Se abbassiamo il prezzo dei farmaci liberalizzandoli, diamo piu’ soldi ai pensionati". Ai quali, a suo tempo, e’ stato chiesto.
Discussione su questo articolo