I numeri sono impietosi con il governo Monti. A Natale, i consumi sono scesi. Rispetto al Natale dell’anno scorso, gli italiani hanno speso 400 milioni di euro in meno. Lo spread tra Bund tedeschi e Btp italiani è rimasto oltre i 500 punti. Il 30% dei giovani è disoccupato. I piccoli imprenditori sono oberati dal fisco. Per "non farci mancare nulla", si torna a parlare di "fuga dei cervelli". Molti giovani italiani hanno ripreso ad emigrare all’estero. Si parla di giovani che fuggono in Argentina e in altri Paesi. Ora si auspica che il premier, il professor Mario Monti, e gli altri membri del governo abbiano capito che fare una manovra economica di sole tasse rischia di portare ad una recessione. Un conto è punire l’evasione fiscale e ciò è una cosa commendevole; un altro, invece, è aumentare la pressione fiscale, rischiando di bloccare i consumi e, di conseguenza, la crescita.
All’Italia serve la produzione di ricchezza e per produrre ricchezza serve che la gente torni a comprare i beni e ad usare i servizi forniti dalle varie aziende. Solo se vi è la domanda, le aziende possono tornare a produrre beni e servizi. Così si rimette in moto l’economia e si torna a produrre ricchezza e a creare nuovi posti di lavoro. Non mi sembra che il governo Monti stia andando in questa direzione e la posizione del Popolo della Libertà lo dimostra. Infatti, sia il presidente Berlusconi che l’onorevole Ignazio La Russa hanno affermato che il governo deve passare ad una nuova fase, la fase del rilancio attraverso delle buone riforme strutturali. Se non facesse così, il declino sarebbe inevitabile. A sarebbe anche inutile, per il Popolo della Libertà, continuare a dare fiducia ad un governo che si sta rendendo impopolare, per via delle tasse. Il partito rischia di rimetterci la popolarità.
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