Mario Monti continua a fare il giro delle televisioni italiane. Rai, Mediaset, La7: è già stato un po’ in tutti i programmi di attualità e approfondimento politico, a cominciare da Porta a Porta. E questa sera il presidente del Consiglio sarà a Matrix, su Canale5.
Prima di tutto Monti ringrazia Silvio Berlusconi: "Se mi sono avvicinato alla cosa pubblica e’ perche’ Berlusconi nel ’94 mi propose se volevo fare il Commissario europeo". Al Cavaliere si deve senza dubbio l’ingresso di Super Mario nell’impegno pubblico. Il professore bocconiano spiega di essere spesso in contatto con i segretari di partito, e quindi con Angelino Alfano per quanto riguarda il PdL. Un rapporto, quello con Alfano, che Monti giudica "molto soddisfacente". Tuttavia, è Silvio Berlusconi la persona che ha lasciato Palazzo Chigi per consentire un nuovo governo: "Il mio predecessore e’ il presidente del partito piu’ numeroso in Parlamento e dà sempre prova di un grande senso di responsabilità verso il Paese, del che lo ringrazio". Con queste parole in qualche modo Monti ricambia il favore al Berlusca, che qualche ora prima aveva dichiarato "fare cadere il governo Monti sarebbe da irresponsabili".
Diversi i temi toccati dal premier nello studio targato Mediaset. Fra questi, quello delle liberalizzazioni: "Lo sforzo che faccio con i ministri e il Parlamento è la spiegazione agli italiani che se tutti rinunciamo a qualche cosa, con un disarmo multilaterale dei privilegi e delle rendite, staremo tutti meglio: non per solidarietà e generosità, ma per il proprio stretto interesse in una prospettiva lunga nel tempo".
Certo, dalla crisi non si esce da un giorno all’altro. Tuttavia, il governo – sostiene Monti – sta facendo del suo meglio. "La cosa che sorprende gli italiani e gli stranieri è la grande maturità con cui gli italiani hanno accettato le misure, ma ora hanno voglia di crescere, di riprendere benessere. Lo spread – sottolinea il Professore – non è il voto definitivo della maestra, però più scendono i tassi di interesse più si crea spazio nei conti dello Stato e delle imprese per tornare a una vita economica normale, fatta anche di investimenti".
Le proteste di categorie come quelle dei tassisti o dei farmacisti? Legittime. Ma quelle categorie non sono state le uniche ad essere state toccate. Naturalmente, "gli assicuratori o i petrolieri non vengono a fare manifestazioni con i cartelli a palazzo Chigi, e quindi sembra che i loro interessi non siano stati toccati. In realta’ potrei dimostrare che ogni categoria protesta per le misure del governo". Per esempio "abbiamo impedito l’eccesso di presenze incrociate di consiglieri di amministrazione di una banca in un’altra banca, una pratica che dava vita a un clima collusivo piuttosto che competitivo".
Parlando degli ultimi incontri con la cancelliera tedesca: "Si immagini se bacchetto la Merkel. Su questo ci sono stati un po’ di equivoci". "Forse in Europa non c’e’ l’abitudine ad assistere a un dialogo sui contenuti con la Merkel. Ma io la conosco da anni ed ho grandissima considerazione di lei. Nel nostro primo incontro la Merkel e Sarkozy mi hanno detto ‘abbiamo bisogno di contributi’, quindi non bacchetto nessuno".
E gli Usa come vedono l’Italia di Monti? "Gli Stati Uniti vedono un Paese, l’Italia, che poteva rappresentare un problema e che sta uscendo dalla zona problematica. Vuol dire che apprezzano questo sforzo". "Gli Stati Uniti sono molto interessati ad un’Europa che ritrova fiducia nel futuro dell’euro e sviluppo".
LAVORO "La finalita’ principale della riforma del mercato del lavoro e’ quella di ridurre il terribile apartheid che esiste tra chi per caso o per eta’ e’ gia’ dentro e chi fa fatica ad entrare. Bisogna ridurre questo divario". "Su mercato del lavoro e’ normale avere piu’ dialogo e questo piu’ dialogo ci sara’. Ma con tempi brevi, da Italia europea". L’articolo 18? "Non e’ un tabu’ e puo’ essere pernicioso per lo sviluppo dell’Italia e l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani in alcuni contesti". E’ necessario, per Monti, "modificare il sistema di flessibilita’ in entrata e in uscita e ovviamente ci vuole una riforma degli ammortizzatori sociali che vada nel senso di tutelare il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro senza negare la tutela del lavoratore a un posto che diventa obsoleto".
LEGGE ELETTORALE: ‘NON E’ TEMA CHE COINVOLGE GOVERNO’ "La cittadinanza, la bioetica, la legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari e la riforma dei regolamenti parlamentari non sono parte della missione di governo. Questo governo ha compiti limitati e difficilissimi e l’obiettivo di lasciare un’Italia migliore e piu’ attraente per tutti". Per questo argomenti piu’ propriamente ‘politici’ secondo il Professore "dovranno essere dipanati e sciolti dalle forze politiche che sono state elette dai cittadini". Entro fine legislatura, "noi riusciremo a svolgere, nel rispetto dei partiti, quegli argomenti che sono al cuore del mandato e della missione che abbiamo ricevuto".
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