Il ‘viaggio’ piu’ importante, curiosamente, e’ stato anche il piu’ corto: appena 640 metri che separano l’Hotel Forum, al centro di Roma, dal Colle. Un breve tragitto che Mario Monti ha percorso, esattamente quattro mesi fa, per sciogliere la riserva e accettare l’incarico di guidare il governo. Da allora, e’ stato un crescendo di trasferte e missioni internazionali per restituire credibilita’ al nostro Paese e ‘convincere’ gli investitori stranieri del nuovo corso italiano.
Dal 16 novembre, giorno dell’insediamento a Palazzo Chigi, il Professore ha sempre avuto la valigia in mano. Un vero e proprio globetrotter che lo ha portato in giro per l’Europa e anche Oltreoceano, a febbraio, per incontrare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e debuttare da premier a Wall street. In totale, 58mila 500 chilometri in 120 giorni (sommando andata e ritorno), una media di 14mila 625 al mese e 487 al giorno, compresi i 2 chilometri e mezzo che separano Palazzo Chigi da Citta’ del Vaticano, dove Monti ha incontrato Benedetto XVI a meta’ gennaio. E senza contare i molti spostamenti all’interno dei confini nazionali.
Le mete piu’ gettonate, come e’ naturale, Bruxelles e Strasburgo, sedi istituzionali dell’Ue, dove Monti ha partecipato a pieno ritmo ai vertici anti crisi. Ma anche le principali Capitali del Vecchio continente per incontrare Merkel, Sarkozy e Cameron.
Due volte a Bruxelles nel novembre scorso (4mila 692 km tra andata e ritorno); una volta a Strasburgo, dove ha incontrato la Cancelliera tedesca e il premier britannico), una volta a Poznan, in Polonia (2mila 430 km tra andata e ritorno) per il vertice Ue sui fondi per la politica di coesione.
All’inizio di dicembre Monti e’ tornato a Bruxelles, dove ha incontrato Cameron e il primo ministro polacco Donald Tusk. Ma e’ a gennaio di quest’anno che il premier ha intensificato i suoi spostamenti: tre volte a Bruxelles, una volta a Londra per un colloquio con Cameron, a Berlino per un faccia a faccia con Angela Merkel, a Parigi per incontrare Nicolas Sarkozy.
E poi il breve, ma significativo, tragitto di 2 chilometri e mezzo per l’incontro con il Papa e il 20 in Libia, dove insieme al premier Abdel Rahim al Kib ha firmato la dichiarazione di Tripoli per rafforzare l’amicizia e la cooperazione tra i due Paesi dopo la tragica fine di Gheddafi.
Ma e’ nel mese di febbraio che Monti fa salire, e di molto, la media dei km percorsi da presidente del Consiglio, complice il viaggio negli Usa, a New York e Washington, per incontrare il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: 14mila 832 chilometri, considerando anche i 400 che separano le due citta’ americane. E per intervenire a Wall street, per convincere il tempio della finanza mondiale della bonta’ dell’azione del governo italiano.
Nello stesso mese Monti e’ tornato a Strasburgo per la plenaria del Parlamento europeo, quando l’assemblea gli ha tributato un’accoglienza calorosa, quasi una standing ovation. Il premier e’ tornato anche a Parigi, questa volta per ritirare il premio ‘Personalita’ dell’anno’, promosso dall’annuario dei politici europei e francesi. A fine mese, ancora a Bruxelles per il doppio appuntamento con l’Eurogruppo e il Consiglio europeo.
A marzo (ma nei prossimi giorni la media salira’ ancora, visto che il premier sara’ impegnato in una lunga trasferta in Asia), Monti ha percorso ‘appena’ 8mila 482 km (contro gli 8mila 784 di novembre, i 2mila 346 di dicembre, i 17mila 156 di gennaio e i 21mila 730 di febbraio): 3 volte a Bruxelles per l’accordo sul Fiscal compact, l’Eurogruppo e l’Ecofin, e una volta a Belgrado per un incontro bilaterale. Dopo quasi 60mila chilometri, forse servirebbe un ‘tagliando’, ma e’ difficile che il Professore trovi il tempo di fermarsi ai box per un controllo.
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