Il presidente del Consiglio Mario Monti questa mattina ha incontrato presso la sede di Borsa Italiana il gotha dell’imprenditoria e della finanza del nostro Paese. L’incontro, che ha preso il via alle 11, è stato preceduto, a partire dalle 9.30, da alcune riunioni ristrette a porte chiuse cui hanno partecipato banchieri, industriali e grossi imprenditori. Tra i presenti a questi incontri i numeri uno di Intesa Sanpaolo e Unicredit, Enrico Cucchiani e Federico Ghizzoni, il presidente di Generali, Gabriele Galateri, l’a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, il presidente di Telecom, Franco Bernabe’, il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, il numero uno di Cir Carlo De Benedetti.
Il premier ha iniziato il suo intervento sottolineando che una Borsa “con un numero elevato di società quotate può dare un contributo fondamentale per la crescita del Paese”. In Italia “il numero delle società quotate è ancora oggi molto inferiore di altre realtà compatibili in Europa”, sono tutte società che rappresentano “una quota molto ristretta dell’economia reale”. Ce ne vorrebbe un numero maggiore, perché “le imprese quotate spesso crescono di più e meglio e investono di più e sono più portate a fare fusioni e acquisizioni”.
L’Italia, ha osservato il presidente del Consiglio, “ha bisogno di crescita, ma non puo’ crescere da sola. Ha bisogno che l’Europa riconosca il suo bisogno di crescita. Il risanamento di bilancio pubblico da solo non basta, ma e’ altrettanto ovvio che era indispensabile rivoltare le aspettative dei mercati internazionali circa l’Italia".
Oggi, ha annunciato l’inquilino di Palazzo Chigi, verrà resa nota “una lettera che 7 o 8 capi di governo e di stati membri di Ue e non solo dell’eurozona – escluse Germania e Francia – invieranno al presidente del consiglio Ue per dare un forte stimolo con operazione concrete e operative alla crescita economia europea”.
"Il Parlamento italiano sta dimostrando in questa stagione di difficile ricerca di una nuova identità e ruolo dei partiti politici notevole sensibilità per questioni Ue”. "Per prima volta un presidente del Consiglio italiano e’ andato all’ultimo consiglio europeo avendo con sé una mozione sostanzialmente unitaria di tutto il Parlamento".
L’Italia vive un periodo complesso dal punto di vista economico. In ogni caso, “non ci sara’ bisogno di una nuova manovra, perché sono stati già incorporati i margini di prudenza”. I sacrifici che sono stati chiesti agli italiani si devono fare “per il bene dei nostri figli e nipoti”.
L’obiettivo del governo resta prima di tutto quello “di ridurre il disavanzo pubblico, ma anche di far affluire ai contribuenti onesti, in forma di minore aggravio fiscale, il gettito della lotta cresciuta contro l’evasione".
"Renderemo la vita più facile ai contribuenti onesti. Venerdì in Cdm presenteremo un provvedimento sulle semplificazioni fiscali legato alle recenti operazioni di lotta all’evasione fiscale. Il nostro obiettivo non e’ solo quello di diminuire il debito attraverso la lotta all’evasione, ma anche quello di rendere la vita piu’ semplice ai contribuenti onesti e questo provvedimento andrà in questa direzione".
"La mia illusione – ha aggiunto il premier -, ma anche la nostra ambizione, e’ che alla fine del nostro mandato, l’Italia sia fuori dall’emergenza e che vi sia il ritorno pieno alla vita politica in condizioni più costruttive che in passato".
All’inizio dell’attività di questo governo abbiamo deciso di "mantenere e riaffermare l’obiettivo molto ambizioso di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013. Non abbiamo ritenuto opportuno ridiscutere questo obiettivo ma lo abbiamo confermato perché di tutto l’Italia aveva bisogno in quel momento fuorché dare un segno di esitazione nell’intraprendere un corso strutturale di serietà in politica economica".
Quindi Monti ha confermato che questa che vive l’Italia, per ciò che riguarda il governo, è “una parentesi di breve, brevissima durata. Al più tardi, a marzo del prossimo anno ci sarà un ritorno pieno delle forme consuete di governi animati dalle forze politiche in prima persona, e non attraverso una sorta di intercapedine come oggi”. Il presidente del Consiglio ha spiegato che il suo governo "il consenso non lo ha mai cercato molto" perché si può "permettere" di farlo, in quanto "non ci presenteremo alle elezioni".
Un governo, quello di Monti, che non è “delle banche” o “dei poteri forti”: c’è chi pensa che "verso il mondo delle banche e della finanza il governo dei professori sia caratterizzato da deferenza: non e’ cosi’, noi siamo caratterizzati solo da un atteggiamento di rispetto".
LIBERALIZZAZIONI: LE DIFENDIAMO CON I DENTI Il governo “sta difendendo con i denti in Parlamento le liberalizzazioni, che porteranno una crescita del 3,5% del Pil in 10 anni. E’ nostro dovere far prevalere il bene comune”.
"BENE CROCIATE CONTRO PRIVILEGI CASTA" "E’ bello che ci siano crociate contro i privilegi della casta. Esorterei però la stampa a stabilire una barra, una soglia, oltrepassata la quale quei giornalisti potranno dire ‘non e’ malaccio, qualcosa e’ stato fatto’. Tra la popolazione ho l’impressione che la ‘domanda di sangue’ spero solo figurata, della politica sia sensibilmente lievitata. Quello che abbiamo fatto sul tema sembra passato come gocce d’acqua su un impermeabile".
SALOTTO BUONO NON SEMPRE HA FATTO INTERESSE ITALIA "Dispiace andare contro la nozione elegante e piacevole di salotto buono, ma pensiamo che in passato abbia qualche volta tutelato il bene esistente e consentito la sopravvivenza un po’ forzata dell’italianità’ di alcune aziende, impedendo la distruzione creatrice schumperteriana e non sempre facendo l’interesse di lungo periodo”.
GIUSTIZIA, SCOPRIAMO CHE SI PUO’ FARE MOLTO In tema di giustizia “stiamo scoprendo che si possono fare molte cose”. Monti ha spiegato che per incentivare gli investimenti nel nostro Paese, e’ importante la certezza giuridica e anche la rapidità. Su questo ha portato come esempio la decisione di aumentare le tariffe autostradali, che e’ stata “sgradevole” ma legata a degli arrangiamenti fatti da tempo e quindi impugnarli “sarebbe stato strumentalizzato sul piano del mercato internazionale”.
Tobin tax a livello europeo, ma non nazionale Il governo e’ pronto ad appoggiare l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, ma soltanto a livello europeo e non nazionale. Lo ha precisato il presidente del Consiglio, Mario Monti: “Ci siamo dichiarati aperti ad appoggiare in sede europea l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie”, ha detto il premier, sottolineando che la cosiddetta Tobin Tax “non e’ una soluzione magica, ma una norma che comunque puo’ dare il senso che il rigiro delle attività finanziarie possa dare un contributo fiscale”. Di certo, ha assicurato Monti, “non pensiamo a una simile legge sul piano nazionale”.
DOMANI SU INTERNET DICHIARAZIONE REDDITI MINISTRI "Domani sui siti dei ministri usciranno, non richiesto dalal legeg, le dichirazioni patrimonali dei membri del governo"."Sento la necessità di dire che in seguito proporrò che tutto il personale politico e amministrativo di alto livello si sottoponga a qualcosa di analogo". E questo perché "per combattere la corruzione uno dei primi punti e’ proprio la dichiarazione del patrimonio dei soggetti che prendono le decisioni". Il premier poi ha rivelato di aver "guardato nei siti dei capi di governo del G7 e ho fatto fatica a trovare qualcosa di simile a quello che noi domani faremo".
TAGLIATE AUTO BLU, MA NUMERO RESTA SCONFINATO "Abbiamo ridotto a piene mani il numero delle auto blu che rimane comunque un numero sconfinato".
LAVORO, CERCHIAMO CONSENSO SINDACATI: SE POI NON ARRIVA… "Sul tema del mercato del lavoro e’ molto piu’ normale e legittimo" rispetto a quello delle pensioni "che ci sia il consenso delle parti sociali". “Cercheremo di andare in Parlamento con il consenso delle parti sociali. Se poi non arriverà completo, o se non arriverà in tempo”, andremo avanti in ogni caso, ha fatto capire il premier, perché “il tema è troppo importante”.
LUNGO APPLAUSO PLATEA AL TERMINE INTERVENTO Un lungo applauso da parte della platea ha salutato la conclusione dell’intervento del premier Mario Monti in Borsa.
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