Settimana di piatta politica, con la Camera quasi in vacanza e con sotto traccia solo un accanito braccio di ferro per la nomina di più o meno 30 tra sottosegretari e viceministri che dovrebbero alla fine essere “tecnici” dipinti da politici o – meglio – politici travestiti da tecnici. Preferenze, chanches e prospettive soprattutto per chi era stato ultimamente fuori dal giro (magari perchè sonoramente trombato) ma può vantare qualche solida amicizia, anche di carattere economico, acquisita magari con reciproci favori ai “professori” ora al governo. Per il resto si preannuncia un maxi-temporale economico in arrivo per gli italiani che non sarà di “lacrime e sangue” bensì “duro ma equo”: nei prossimi giorni scopriremo la sottile quanto pesante differenza. Per carità, la crisi economica non è certo colpa di Monti, ma certo è anche responsabilità di qualche suo amico banchiere o grande manager para-pubblico che adesso fa la coda intorno al nuovo governo.
I contenuti della manovra economica non sono ancora conosciuti a noi poveri mortali e tanto meno alle commissioni parlamentari: Monti ne parla infatti da giorni con la Merkel e Sarkozy, mica con i temporanei inquilini di Montecitorio che pur sarebbero stati eletti dal popolo!
Si parla comunque di un aumento di 2 punti dell’IVA, di una “patrimoniale”, di rimettere l’ICI sulla prima casa… robe che se fossero state proposte da Berlusconi o da Tremonti avrebbero fatto loro rischiare il linciaggio sulla stampa e nelle piazze, ma Monti è tuttora in luna di miele con tutti, è poi… è un “professore”!
Certo che il momento è difficile e che sacrifici si impongono, ma una volta di più è visibile la diversità dell’approccio e delle simpatie mediatiche, con l’opinione pubblica che viene presa per mano, condotta e sapientemente guidata verso l’appoggio sussurrato, quello forzato o – al contrario – al tumulto distruttivo di piazza a seconda se il leader sia o meno gradito.
Basta dire le paroline giuste, scrivere articoli politicamente corretti, invitare gli ospiti giusti in TV impegnandosi insomma a “manovrare” bene e spariscono le lacrime in nome della “equità”, vedremo poi come realizzata. Si cerca di anestizzare non solo l’economia, quanto anche la politica e le coscienze. Chissà se gli italiani cominceranno a rendersene conto…
*deputato PdL e sindaco di Verbania
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