E’ possibile ricostruire il centrodestra? "Per farlo bisogna guardare in faccia la realtà – risponde il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi, in una intervista a La Stampa -. Non bisogna pensare innanzitutto come metterci insieme, ma quale proposta facciamo per recuperare 11 milioni di voti persi. Noi la scelta l’abbiamo fatta. Quella di Fi ancora l’aspettiamo. Una cosa è certa, non è con l’estremismo di Salvini che recuperi 11 milioni di elettori".
Il soccorso di Forza Italia sui temi economici? "Non vedo la necessità" risponde il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: "Le politiche economiche spettano al governo che ha una sua maggioranza, non un monocolore di sinistra. Le nostre proposte per il rilancio dell’economia saranno nel decreto ‘Sblocca Italia’, nell’attuazione della delega fiscale e nella legge di stabilità. L’opposizione può essere populista e demagogica come quella della Lega di Salvini e di Grillo oppure un’opposizione responsabile. Vedremo quale scelta farà Fi, se prevarrà la linea dei giorni in cui si scrivono lettere con appelli alla riunificazione dei moderati o quelli in cui si cerca di minare la stabilità del governo con ipotetiche campagne acquisti basate su conti che già due volte si sono rivelati sbagliati".
Continua Lupi: "Bene ha fatto Renzi a parlare di mille giorni e a ribadire che la nostra è una maggioranza solida che non dipende da Berlusconi. Se poi Fi si è pentita amaramente della sua scelta, il problema è suo, non nostro". E aggiunge: "C’è chi spera nella sconfitta dell’Italia pensando di lucrare una vittoria, senza pensare che dalla sconfitta dell’Italia rimangono solo macerie. Sono gli stessi che leggono le parole di Draghi come l’ennesima bocciatura. Invece abbiamo pochissimo tempo per far ripartire l’Italia. La riforma del Senato e l’accordo Alitalia-Etihad sono due esempi positivi in questa direzione. L’intervento di Draghi non è una bocciatura ma la conferma che il fattore tempo è fondamentale. Noi di Ncd siamo stati accusati di essere dei traditori che stanno al governo con i carnefici di Berlusconi. Oggi, dopo otto mesi, è ancora più chiaro che abbiamo fatto la scelta giusta. L’Italia può tornare a essere un grande Paese. Il lavoro lo creano le imprese, e dobbiamo fare tutto perché possano tornare a investire e ad assumere. L’abolizione dell’articolo 18 non è solo un totem della sinistra da abbattere, ma è il segnale più importante per dire che il sistema italiano del lavoro è cambiato".
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