"C’e’ qualcosa di inquietante nella cultura del nostro Paese. O in quel che rimane della ‘cultura’ di questo Paese. Da ormai due anni viviamo in quello che ho definito il colpo di Stato permanente. Definizione netta, radicale, me ne rendo conto. E mi rendo anche conto che possa non essere condivisa da molti". Cosi’ Paolo Becchi, dal blog di Beppe Grillo, puntualizza che "mi e’ stato rimproverato che, piu’ che di ‘colpo di Stato’, avrei dovuto parlare di stato di eccezione permanente, o emergenza permanente. Fatto e’, almeno questo mi sia concesso, che la nostra Costituzione, il nostro ordinamento costituzionale, da almeno due anni ha subito una serie di trasformazioni che, pur senza modificare il dettato della Carta, hanno consentito il passaggio, di fatto, da una forma parlamentare ad una presidenziale". Il lungo post del costituzionalista di area M5S ha l’implicito imprimatur rappresentato dall’essere l’apertura del blog di Grillo, contiene attacchi agli altri costituzionalisti, da quelli che "sono a busta paga dei grandi quotidiani nazionali, che scrivono sotto dettatura", a quelli "assoldati da Re Giorgio per cambiare la Costituzione".
"Se nessuno parla del Colpo di Stato – ribadisce – in cui viviamo, se si snobba chi ne parla come complottista avulso dalla realta’, allora il gioco dell’omerta’ potra’ avere successo. Una politica dello struzzo che nasconde il pauroso vuoto morale di un ceto di giuristi asserviti ad un partito. Minimizzano, tacciono, si nascondono dietro il dito della legalita’, mentre la Costituzione che loro dovrebbero insegnare e commentare viene quotidianamente stuprata. Fino a quando potra’ durare? Fino a quando – si chiede Becchi – continueranno a prenderci per il culo? E soprattutto: fino a quando il popolo italiano lo consentira’?".
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