Imu e Iva sono i temi più pesanti sul tavolo del governo. Enrico Letta lo sa, e sa anche che abolire definitivamente l’odiosa tassa sulla prima casa, per garantire il non aumento dell’Iva, “non sarà facile”, tuttavia – spiega il presidente del Consiglio – “siamo sulla strada giusta e proprio per questo dobbiamo camminare più speditamente”.
Durante il vertice di governo svoltosi giovedì mattina a Palazzo Chigi, si è fra le altre cose deciso di presentare nel Consiglio dei ministri di venerdì un ddl costituzionale sulla abolizione delle province.
Non solo. In vista del semestre di presidenza europea che spetterà all’Italia nel 2014, il premier ha anche avviato la discussione sul capitolo Ue, lanciando un invito ai partiti a serrare i ranghi in vista dell’appuntamento europeo.
Tornando a Imu e Iva, proprio per affrontare ancora questi due argomenti è previsto un nuovo vertice il prossimo 18 luglio. Perché questi due nodi vanno sciolti: “Bisogna trovare una soluzione per l’Iva e la riforma dell’Imu, una soluzione – ha sottolineato il presidente del Consiglio – che va trovata all’interno del bilancio del 2013 che è ancora rigido e non gode di flessibilità”.
La “cabina di regia” svoltasi nel palazzo del governo dovrà riunirsi con più frequenza, secondo quando hanno accordato Letta e i ministri presenti all’incontro.
A fine vertice, ai giornalisti Letta ha detto: “Il governo va avanti e ho ribadito l’impegno ad un maggior coinvolgimento dei partiti della maggioranza anche nell’approfondimento tecnico dei singoli dossier”. In autunno – dice Letta – ci sarà la legge di stabilità che sarà centrata sullo sviluppo, sul rilancio economico, sulla capacità di ridurre le tasse, in particolare sul lavoro”. Altro capitolo sarà quello del semestre europeo: “prepareremo un programma per un rilancio dell’Europa, per un’Europa più forte”. Ovviamente Letta sa che una delle sfide di questo governo è rappresentata dalle riforme costituzionali da portare avanti. Nel complesso, il raggiungimento di tutti questi obiettivi permetterà “un rilancio dell’economia”, assicura il premier, e il completamento della riforma della politica.
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