Enrico Letta, presidente del Consiglio, ospite a “In mezz’ora” da Lucia Annunziata, su Rai Tre, parla fra le altre cose del tema che riguarda l’aumento dell’Iva: "L’aumento dell’Iva fu deciso nel 2011", spiega, prima dai tagli del governo Berlusconi e poi dal governo Monti che fu costretto a coprire questi tagli con l’innalzamento dell’Iva. E riferendosi certamente alle pressioni che arrivano dal PdL e da esponenti azzurri all’interno dell’esecutivo, in particolare dal vicepremier Angelino Alfano, secondo cui “Iva e Imu o tutti a casa”, aggiunge: “Sull’Iva sono fiducioso, ma non accetto diktat”.
Il piano in due tempi sul lavoro: Italia e Europa. L’offensiva per l’occupazione che il governo si appresta a varare si articola in due tempi. La prima si concluderà mercoledì con il via libera del consiglio di ministri al pacchetto di misure, finanziato in gran parte con una riallocazione dei fondi strutturali europei, destinati in particolare ai giovani del Sud. La seconda dipende dall’esito del Consiglio Europeo di fine giugno, da cui il premier spera di potere strappare un piano che coinvolga tutto il continente. Si tratta delle misure "concrete" che Letta ha chiamato in causa più volte in queste settimane. "Mercoledì presenteremo il piano nazionale per l’occupazione giovanile" destinato soprattutto ai giovani del Sud, ma non solo, ha annunciato il capo del governo, che tuttavia non ha voluto sbilanciarsi sull’entità delle risorse da mettere in campo.
Guardando agli appuntamenti della settimana, fra cui anche l’attesa sentenza che riguarda Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby, Letta dichiara: “Non credo che sia una settimana decisiva piu’ di altre. Questa e’ molto importante, lo e’ per gli appuntamenti europei, anche per le vicende domestiche di casa nostra. Quella che abbiamo alle nostre spalle e’ stata altrettanto importante".
Il premier conferma, “il governo durerà 18 mesi, e in 18 mesi c’è tempo per fare le riforme, si devono fare”. Riforme anche costituzionali, dunque riduzione del numero dei parlamentari, legge elettorale, superare bicameralismo perfetto.
Riferendosi al report di Mediobanca Securities, secondo il premier non c’è nessun rischio default per l’Italia nei prossimi sei mesi: certo, “chi dice che la tempesta è finita sbaglia. Io sono il timoniere in questo momento e ho la responsabilità di fare le cose nel tempo giusto e con prudenza perchè la situazione rimane complicata”.
Guardando al Partito Democratico, Letta assicura: “non mi sono dimenticato che arrivo dal Pd, ma in questo momento sento su di me la responsabilità di fare il bene del Paese, e penso soltanto a questo”, a fare il capo del governo e a portare a termine ciò che ho annunciato in Parlamento.
Sul caso che riguarda il ministro Idem: “Domani incontrerò Josefa Idem, voglio prima vedere le carte, poi decideremo insieme", ha detto Letta, senza dunque escludere eventuali dimissioni del ministro.
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