“Comincio a pensare che dietro la crisi di governo ci sia l’influenza della Russia. E’ evidente che, tra i fatti che hanno determinato la caduta dell’esecutivo, la cosa vera che ha cambiato il film della settimana scorsa è stato l’atteggiamento di Matteo Salvini. E’ lui che ha cambiato tutto, quando, mercoledì mattina, con un cenno fa smettere ai suoi di applaudire il discorso di Mario Draghi: e, finito l’intervento del Presidente del Consiglio, decide di far saltare tutto. E’ palese che si tratta di una cosa preparata da tempo”. Così Enrico Letta, in una intervista al Quotidiano Nazionale, sulle presunte relazioni di Matteo Salvini con l’ambasciata russa in Italia.
Il leader del Pd inoltre aggiunge: “Quello che viene fuori è la conferma del fatto che la scelta di Salvini di far cadere il governo abbia anche motivazioni (non dico che dipenda solo da quello) collegate all’interesse di Putin di far cadere, dopo Johnson, anche Draghi. Quel che lascia ulteriormente sgomenti è che tutto questo è avvenuto mentre si vivevano i momenti più duri della guerra, alla fine di maggio. E questo dimostra anche che Salvini non ragionava con l’ambasciata russa su come trovare la pace o o su come far smettere gli attacchi all’Ucraina, ma che usava i suoi rapporti per altre ragioni”. Da qui la sua richiesta di intervento del Copasir? “Comincio a pensare che ci siano legami che Salvini deve spiegare perché, se non lo fa, queste relazioni non possono che lasciare immaginare cose oscure”.
Il sottosegretario Gabrielli ha smentito, però, che si tratti di informazioni della nostra intelligence… “Gabrielli ha detto una cosa ineccepibile. La mia richiesta, del resto, non è tanto quella di sapere se ci sono i servizi ‘dietro’ (cosa che è comunque utile sapere, e Gabrielli ha spiegato che non ci sono in modo istituzionalmente perfetto). La mia richiesta è di capire quali siano le origini e i livelli di commistione tra Salvini e Putin e a che livello di insicurezza sia arrivato il nostro sistema istituzionale nel momento nel quale un partito di governo si candida per il futuro governo”.