Enrico Letta, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e dall’economista Tito Boeri al Festival dell’Economia di Trento, ha parlato di politica, economia, Europa, riforme. Letta ha inoltre voluto sottolineare come l’attuale esecutivo di larghe intese sia “un governo eccezionale, straordinario, che non si ripetera’. Terminata questa missione spero che il governo lasci al Paese un campo di gioco praticabile". “Il Governo non andra’ alle prossime elezioni per trovare conferma delle cose fatte, ma vuole la riforma del Paese, che le cose vadano meglio e che la democrazia funzioni. Dobbiamo dire che non ci sentiamo inferiori a nessuno in Europa e la nostra politica e’ credibile e le istituzioni funzionano, perche’ avere una politica credibile e’ fondamentale".
Il presidente del Consiglio assicura: la priorità del governo e’ "abbassare la disoccupazione e far costare meno il lavoro nel nostro Paese". Uno dei primi obiettivi del governo è quello di fare scende l’occupazione giovanile sotto il 30%: "L’obiettivo del governo e’ realizzare un piano nazionale sull’occupazione con l’obiettivo di far scendere la disoccupazione giovanile nei prossimi anni, possibilmente sotto il 30%". Oggi è “inaccettabile” avere una disoccupazione giovanile al 38%, commenta Letta, che aggiunge: “Se avessi la bacchetta magica per fare una cosa sarebbe far calare il drammatico dato sulla disoccupazione giovanile. Se facciamo questo c’e’ speranza per il futuro” e le famiglie “ritroverebbero la fiducia”.
Letta sembra avere le idee chiare sui prossimi passi da fare sul tema: "Ho intenzione di andare al vertice del 27-28 giugno dell’Unione Europea, dopo aver gia’ ottenuto che ci si occupi del tema della disoccupazione giovanile, dicendo che ci devono essere misure concrete, applicabili gia’ dai prossimi mesi, con soldi europei in piu’ e ogni Paese libero di fare le sue scelte".
VOGLIAMO RIDURRE LE TASSE La patrimoniale? "Vorrei ragionassimo sul fatto che nel futuro sia possibile ridurre le tasse, che sia possibile farlo senza brandire una clava gli uni contro gli altri. Dobbiamo cercare di fare riduzioni fiscali nelle modalita’ per generare lavoro e occupazione senza premiare l’immobilizzo". "Dobbiamo seguire la parabola dei talenti – aggiunge il premier – e applicarla al pubblico, e’ una parabola straordinaria anche dal punto di vista economico". Il governo, inoltre, punta a realizzare "la detassazione dei giovani nuovi assunti", poi c’e’ "la staffetta generazionale, ovviamente costa ma e’ un’idea su cui si sta lavorando". Quindi "l’apprendistato, che cosi’ com’e’ mi sembra non funzioni". Insomma, serve "una girata con il cacciavite" nella riforma Fornero.
IMU, RISPETTEREMO SCADENZA 31 AGOSTO Il governo e’ determinato a rispettare la scadenza del 31 agosto per la riforma dell’Imu. "La riforma dell’Imu stava dentro i programmi di tutti i partiti che danno sostegno al governo: rispetteremo scadenza 31 agosto”.
RIMBORSO ELETTORALE AI PARTITI, NESSUNO PUO’ TIRARSI INDIETRO “Il finanziamento pubblico ai partiti e’ un tema su cui si decidera’. A chi non piace la proposta presentata ieri, ne faccia altre, ma il tema e’ da affrontare in Parlamento. E nessuna forza politica potrà tirarsi indietro”.
QUIRINALE: "ELEZIONE CAPO STATO NON PIÙ CON VECCHIE REGOLE" "Non credo potremmo piu’ eleggere il presidente della Repubblica in quel modo li’, perche’ assegnare questa elezione a mille persone che si ritrovano a scegliere il capo dello Stato, che ha poteri molto piu’ sostanziali rispetto al passato, non e’ piu’ possibile". "La settimana vissuta a meta’ aprile per l’elezione e’ stata drammatica per la nostra democrazia".
“18 MESI TEMPO GIUSTO, FONDAMENTALE DARE RISPOSTE" "La comprensione del fatto che una delle principali riforme strutturali di cui l’Italia ha bisogno sia la capacita’ di decisione, e’ un tema forte che ho trovato in Europa". Per Letta "c’e’ un problema non perche’ c’e’ Grillo ma perche’ l’elettorato dice basta. Quindi sottovalutare quanto accaduto alle elezioni e’ la cosa piu’ stupida da fare e istituzioni e politica devono dare capacita’ di saper dare risposte". "Il percorso di riforma costituzionale deve chiudere il bicameralismo paritario, serve una camera che dia la fiducia e una che sia di controllo, bisogna ridurre il numero dei parlamentari e un percorso decisionale che sia piu’ semplice". In quest’ottica "la legge elettorale deve cambiare, non possiamo votare nuovamente con il Porcellum. Attorno a questi temi ci giochiamo gran parte del successo della politica di fare capire che puo’ cambiare", cosi’ come bisogna "cambiare il titolo V della Costituzione. I 18 mesi che ci siamo dati, e’ un tempo giusto per completare questo iter".
EUROPA “E’ sbagliato dare tutta la colpa al rigore. Il tema e’ la non politica. Gli Stati Uniti sono un’architettura unitaria che ha preso decisioni in tempo reale, l’Europa no”. Unico esempio contrario la decisione della Banca centrale, “prima della quale ci furono 28 vertici europei, con relativi annunci: un’incapacita’ delle istituzioni di decidere”. La Gran Bretagna non deve lasciare l’Unione: “C’e’ una sottovalutazione totale del fatto che possiamo trovarci la Gran Bretagna che esce dall’Unione europea. Nel semestre italiano dell’anno prossimo faremo di tutto per tenerla agganciata”. E ancora sulle politiche economiche della Ue: “Penso che sarebbe sbagliato chiedere una rinegoziazione del fiscal compact. Noi dobbiamo avere accanto ad esso una gamma di politiche della crescita che trovino strumenti europei. Su questo l’Europa e’ debole”.
TAGLI VIRTUOSI E NON LINEARI “Ho intenzione di strutturare a Palazzo Chigi la cabina della spending review”. Il premier ha annunciato che verrà convocata "per prima volta la Conferenza permanente sulla finanza pubblica locale" e che sarà necessario concentrarsi sul tema "dell’applicazione di tagli virtuosi e non di tagli lineari".
NOI VIVACCHIARE? NULLA DA RISPONDERE "Io non ho nulla da rispondere": replica cosi’ il presidente del Consiglio al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che ha invitato l’esecutivo a "non vivacchiare" e a non essere troppo “democristiano”. "Io sono il primo tifoso di Renzi, ha il difettaccio di essere di Firenze mentre io sono di Pisa", ha concluso con una battuta Letta.
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