Pier Luigi Bersani intervistato da Lilli Gruber durante la trasmissione "Otto e mezzo" su La7 ha parlato anche di Rai, "una azienda pubblica che rischia di andare contro un muro": se ne deve occupare il governo, ha detto il leader del Partito Democratico, "serve un cambio della governance o il Pd non partecipa perche’ questa manda nei guai l’azienda".
Affrontando il caso Cortina, di cui si è parlato tanto in questi giorni su stampa e televisioni, Bersani afferma: "Sono rimasto sorpreso dalle polemiche. Credo che sia stato un segnale giusto". "Credo che oltre alla deterrenza, sarebbe bene fare un processo sistematico, attento".
Sul caso Malinconico, il sottosegretario a cui sarebbero state pagate le vacanze da un gruppo di imprenditori, il leader del Pd ha le idee chiare: "Carlo Malinconico dovrebbe dare spiegazioni perche’ l’idea di una trasparenza nei comportamenti e’ un’esigenza conclamata di cui il governo dovrebbe tenere conto".
Si passa poi al tema del lavoro: "Abbiamo una posizione sul mercato del lavoro che dice che non si crea con la riforma del mercato, aiuta ma ci vuole altro. Bisogna avere un contratto prevalente che unisca quelli che ci sono e dica che fino a 3 anni chi entra nel mercato del lavoro ha una tutela e un salario crescente e se viene licenziato non si apre l’art.18 ma si applica un’indennità. Passata questa fase, l’impresa che trasforma in tempo indeterminato il rapporto ha un vantaggio fiscale e a quel punto si applicano i diritti compiuti e anche l’art.18 che non e’ il problema, non e’ un tabù. L’unico tabù è il buon senso, perche’ quello che avviene ora e’ la facilita’ di lasciare le persone a casa".
Per quanto riguarda le liberalizzazioni, Bersani chiede a Monti di avere "coraggio". Ma "chi deve dare non credo siano i commercianti, che hanno gia’ dato tanto, guardo le professioni, le banche, i carburanti e tanti altri campi".
Pier Luigi Bersani e’ tornato quindi ad ammonire Silvio Berlusconi a non far fallire il governo di Mario Monti. "Secondo me pensa per adesso di terminare su due gambe, un po’ di lotta e di governo. Si terra’ in mano le diverse opzioni, ma io dico solo ‘prima di tutto l’Italia". "Non mi piace tutto quel che ha fatto Monti, due o tre cosucce sulle pensioni deve correggerle, ma mi aspetto che il Pdl pensi lo stesso".
"ESECUTIVO NON LONTANO DA MIA IDEA DELLA POLITICA" "La politica e’ l’aria delle democrazia, non e’ una cosa sporca e poi c’e’ politica e politica. Un governo fatto cosi’ non e’ lontano dalla mia idea di politica, lo preferisco a quello fatto con il manuale Cencelli. C’e un problema che forse ci accomuna, cioe’ la necessita’ di ricostruire un rapporto decente con gli elettori. Se ci fa pena qualcuno e’ l’Italia, che non ha ancora una fiducia paragonabile a quella di altri Paesi comparabili. Un governo fatto da tecnici non e’ una cosa cosi’ strana".
LEGA: "NON E’ PARTITO RIPIEGATO SUL LOCALISMO" "Non e’ vero che la Lega e’ un partito ripiegato sul localismo, come si dice a casa propria. Vedo che gira il mondo. Ha fatto bene? Non lo so, dicono che ne discuteranno": così Bersani commenta le notizie degli investimenti operati dal tesoriere della Lega Nord.
MI SENTO CON ALFANO, LUI STA FACENDO LA SUA PARTE In un’intervista al quotidiano "La Stampa, Bersani spiega: "Siamo in una situazione nuova. Io voglio credere che ci siano un senso di responsabilita’ e una riflessione comune". "Con Alfano ci sentiamo, posso dire questo. Io credo che lui stia facendo la sua parte". Per sottolineare che si e’ aperta davvero una fase nuova, Bersani ha poi aggiunto: "Si sara’ notato che io da tempo non ho piu’ detto niente su Berlusconi. Parlo piuttosto di Italia, credo si sara’ capito o no? Il Paese e’ nei guai, ce ne siamo accorti o continuiamo a fare finta di nulla?".
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