La vera partita che si sta giocando nella Roma politica è quella tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Tutto il resto è contorno. Dopo il sorpasso della Lega su Forza Italia in termini di voti, il centrodestra è confuso. Lo sono soprattutto dalle parti di Forza Italia, naturalmente, visto che dopo vent’anni di leadership in ambito centrodestra il loro leader alle ultime Politiche è arrivato dopo il Matteo padano. Gli azzurri non sono abituati a prendere ordini da chi non si chiama Silvio Berlusconi.
Salvini si fida del Cavaliere, “ha una sola parola”, ma è delle persone che gli girano intorno che si fida molto poco. Tra quelli più vicini all’uomo di Arcore, c’è chi, come Gianni Letta, gli consiglia di aspettare il Pd. Meglio: di aspettare Carlo Calenda. Rinchiudersi in questo schema di centrodestra, prova a farlo ragionare Letta, significa consegnare le chiavi a Salvini.
C’è anche il fatto che il M5S con Berlusconi non ci vuole nemmeno parlare: “il leader del centrodestra è Salvini, trattiamo con lui, Berlusconi non è legittimato dal popolo”, sottolinea il capogruppo Danilo Toninelli.
Intanto fumata nera nell’Aula della Camera dei deputati alla prima votazione per eleggere il presidente. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti, richiesta al primo scrutinio. Servirà una nuova votazione.
Dopo l’ingarbugliarsi della trattativa Pd, M5s, Fi e Lega hanno deciso di votare scheda bianca. Per il secondo e terzo scrutinio il regolamento abbassa il quorum ai 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche. Nel frattempo, nel momento in cui scriviamo è in corso a Palazzo Madama lo spoglio dopo la prima chiama dei senatori.